FILONE (Φιλων, Philon)
Architetto greco, vissuto nella seconda metà del sec. IV a. C., cui le fonti antiche attribuiscono concordi la costruzione dell'arsenale (σκευοϑήκη) del Pireo e il prospetto maestoso del Telesterion di Eleusi (v.). La prima di tali opere è annoverata tra quelle dichiarate di pubblica utilità e create a spese dello stato dopo la guerra del Peloponneso. Iniziata durante l'amministrazione di Licurgo, lungo la riva nord-est del porto di Zea, era internamente divisa da due ordini di colonne in tre ampie navate, delle quali le laterali erano a due piani. Le sue vestigia, costituite dai soli muri di sostruzione, si vedono nella odierna piazza Canaris (v. arsenale).
L'opera più nota fu senza dubbio quella di Eleusi. Alla grande sala d'iniziazione dei misteri rinnovata da Pericle, F. aggiunse sul lato sud-est il "prostoon" o grande vestibolo, in marmo pentelico, che offriva comodità agl'iniziati, e rendeva maestosa la fabbrica. Questo porticato, che ebbe un pavimento formato da grandi lastre di pietra azzurra e due porte, misurò in lunghezza m. 56,91 e in profondità m. 11,50, e si adornò di 12 colonne di stile dorico sul davanti e di due sui lati minori, in corrispondenza delle ante. Il prostoon, come è dimostrato dalle colonne ritrovate e non completamente scanalate, non dovette essere subito completato: il suo coronamento fu ultimato, secondo quel che ci dice Vitruvio, sotto Demetrio di Falero, che fu nel 311 curatore delle feste eleusinie.
Di tutte le sue fabbriche F. lasciò esatte descrizioni, andate perdute. Egli non fu soltanto, dunque, un valente architetto, ma, come osservò Vitruvio (VII, praef. 12), anche un teorico della sua arte (Val. Max., 8, 12, 2).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. der griech. Kunst, II, Stoccarda 1889, p. 252; A. Springer, St. dell'arte, I, Bergamo 1927, passim; per l'arsenale del Pireo e il portico di Eleusi, v. alle voci rispettive.