FINALE nell'Emilia (A. T., 24-25-26)
Piccola città della provincia di Modena, posta nella sua parte bassa sulla sinistra del Panaro (Po), a 15 m. s. m. Sulle sue case, sui pochi palazzì di discreta costruzione domina il castello, che risale al principio del Quattrocento e fu eretto dagli Estensi. La cittadina è provvista di un ospedale e di orfanotrofî; ha una scuola complementare e anche un bel teatro. Il comune di Finale, ampio 104,73 kmq., contava 15.188 ab. nel 1921 (di cui solo 4570 nel centro capoluogo, i rimanenti nelle case sparse in campagna), 15.987 nel 1931. Il territorio comunale, che confina con il Ferrarese (comuni di Bondeno e di Cento), ha visto le sue terre già sterili redente dall'opera di bonifica: gli appartiene parte della bonifica di Burana, per la quale numerosi campi furono resi intensamente produttivi.
Finale dista 42,1 km. da Modena ed è situata sulla strada comunale che dalla via Cento-Ferrara (bivio di Mirabello) conduce alla Modena-Verona (Medolla). Una ferrovia, appartenente a società privata, la unisce a Modena (45 km.).
Storia. - Era già luogo fortificato alla fine del periodo longobardo, ma le prime esplicite menzioni del castello si rinvengono solo in documenti intorno al mille. Da prima appartenne all'abbazia di Nonantola e al vescovo di Modena, che ne ebbero anche il dominio temporale; poi nel 1227 il comune di Modena se ne impossessò e lo tenne saldamente, finché al comune non si sovrappose nel seguente secolo la signoria degli Estensi. Da allora sino al secolo XVIII, Finale ebbe sempre notevole importanza per la sua posizione di confine fra i territorî di Modena, Bologna e Ferrara. Nel 1512 era piazzaforte di Gastone di Foix. Nel 1779 fu da Francesco III elevata al grado di città. Dopo il periodo napoleonico, passò nel 1814 sotto Francesco IV di Modena.
Bibl.: G. Tiraboschi, Dizion. topogr. stor. degli Stati estensi, Modena 1824; C. Frassoni, Memorie del Finale di Lombardia, Modena 1778; U. Baldoni, Storia di Finale-Emilia (Podestà e Vicari), Bologna 1929.