finanza tossica
loc. s.le f. Commercializzazione di prodotti finanziari considerati tossici.
• L’Italia deve riprendere a crescere. Dopo la sbornia della finanza tossica senza regole, l’economia sociale di mercato torna protagonista. Più di ieri, «la competizione è sociale e la politica sociale è produttiva». Compito dei regolatori è chiudere i «buchi neri» del sistema finanziario; compito della politica è difendere il buon funzionamento del mercato: (Francesco Rutelli, Foglio, 3 luglio 2009, p. 4) • Il primo grande strumento contro la finanza tossica è la trasparenza, che passa attraverso l’obbligo degli scambi su mercati regolati. Solo disegnando veri mercati si può ridurre il rischio sistemico. (Donato Masciandaro, Sole 24 Ore, 16 gennaio 2014, p. 1, Prima pagina) • [Dario] Schiraldi ‒ già assolto con formula piena per i derivati di Banca Italease ‒ ride. «Non parlerei di “finanza tossica”. I derivati non fanno altro che spartire i rischi, così che una banca possa fare più fidi. Il problema è chi si assume quel rischio: se lo fa la vecchietta non va bene, se è un’assicurazione sa quello che sta facendo». (Fabrizio Massaro, Corriere della sera, 11 agosto 2017, p. 39, Economia).
- Composto dal s. f. finanza e dall’agg. tossico, ricalcando l’espressione ingl. toxic finance.
- Già attestato nella Repubblica del 10 marzo 1992, p. 15, Politica (Cinzia Sasso).
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