finare
. Alternativa di ‛ finire ' (v.), proveniente dalla tradizione siculo-toscana e presente anche nella poesia stilnovistica (in particolare in Cino da Pistoia), ha attestazioni solo nel Fiore e nel Detto. Accompagnato dalla specificazione dell'azione, vale " smettere ", " desistere " da un certo agire: Fiore XXXII 9 Que' non finava né notte né giorno / asuon di corno gridar, e CXCIV 12 non finava di die né dà sera / di dar... sconforto (" Io, Brunetto Latino, / che nessun giorno fino / d'aver gioia e pena ", Tesoretto 2427).
In Fiore CXLVIII 9 Chéd egli è tanto ched i' non finai, l'azione rimane implicita, e pertanto f. vale, come suggerisce il Parodi nel glossario, " cessare dall'attendere " all'attività amorosa.
Con l'oggetto espresso, vale " chiudere ", " terminare ", in Detto 459 Mi' detto ancor non fino.