FINE (lat. finis; fr. but; sp. fin; ted. Zweck; ingl. end)
Il concetto filosofico di "fine" ebbe la sua prima determinazione specifica in quello stoico di τέλος "termine, scopo" dell'azione umana: nella morale stoica la dottrina dei fini (v., per es., il ciceroniano De finibus) equivalse quindi alla dottrina dei doveri. Ma già Platone aveva considerato le idee come fini, o cause finali, del divenire del mondo; e Aristotele, nella sua dottrina delle quattro cause, pose la causa finale (τὸ οὗ ἕνεκα "ciò in ragion del quale") all'altezza di quella formale, quasi identificandola con essa. Il problema del fine si tradusse così in quello più vasto dell'ordinamento teleologico del mondo: e anche quando, più tardi, il Kant designò col nome di "regno dei fini" il mondo delle libere volontà orientate verso il fine della legge morale, tale designazione era inquadrata nella distinzione fondamentale di un mondo naturale della causalità da un mondo morale della finalità, e poneva l'ulteriore problema di un'interpretazione finalistica anche del mondo naturale. Per i varî aspetti del problema del "fine" come problema teleologico v. quindi teleologia.