finita
. Il termine, con il valore di " fine ", " morte " (per cui v. FINIRE), compare due volte, solo nelle Rime: LXXXIX 9 Destinata mi fu questa finita / da ch'un uom convenia esser disfatto, / perch'altri fosse di pericol tratto, e XC 68 per tua volontà non han perdono [gli spiriti vitali], / che possan guarì star sanza finita. Per la forma del participio sostantivato con valore astratto, cfr. M. Corti, Contributi al lessico predantesco. Il tipo " il turbato ", " la perduta ", in " Arch. Glottol. It. " XXXVIII (1953)58-92.