fino (fine)
Compare in tutte le opere di D., anche se con frequenza non alta. In un primo gruppo di occorrenze, il significato fondamentale è quello di " puro ", " esente da impurità ", riferito a metalli e pietre preziose. Così è di fin oro formata (If XIV 106) la testa del veglio di Creta (il Boccaccio interpreta f. come " carissimo, e bello e puro "), in cui nondimeno l'aggettivo appare calcato dal passo di Daniele (2, 31 ss.) fonte, unitamente a Plinio (Nat. hist. VIII 6) dell'allegoria dantesca: " Huius statuae caput ex auro optimo erat, pectus autem et bracchia de argento, porro venter et femora ex aere ".
Ancora in Pg VII 73 si parla di oro e argento fine (finissimo è poi l'argento delle santalene di Cv IV XI 8), mentre in Pd IX 69 L'altra letizia... mi si fece in vista / qual fin balasso in che lo sol percuota, fin è attributo di una gemma evocata nel suo splendore dai libri lapidum o da Ovidio (Met. II 109 " Per iuga chrysolithi positaeque ex ordine gemmae / clara repercusso reddebant lumina Phoebo "). Interessante il confronto con luoghi del Fiore e del Detto: nella prima opera troviamo oro fino (CCXVII 5), spada... chiara e fina (CCXII 7), ma anche su' pilastri un'imagine avea assisa; / d'argento fin sembiava, sì lucea (CCXXIII 10, da rapportare a If XIV 106); nella seconda fino argento e oro (v. 31), espressioni comunque comuni alla lingua dell'epoca (cfr. ad es. G. Villani IX 9 " la detta corona si dà in Milano, ed è di fino acciaio forbito ").
Ad altro ambito semantico ci riporta invece la citazione di Rime dubbie XXVI 6 Beltà e Cortesia sua dea la chiama, / e fanno ben, ché l'è cosa si fina, / ch'ella non par umana, in cui f. vale " nobile ", " eccellente ", secondo uno degli stilemi provenzaleggianti più comuni alla lirica dei primi secoli (si veda solo, ad es., l'uso fattone dal Cavalcanti nella ballata Fresca rosa novella [in Contini, Poeti n 491], ove troviamo " vostro fin presio ", " vostra fina piasenza ", ecc.). Della mente è detto in Cv III II 19.
Alla stessa accezione ci riconducono altri luoghi del Fiore e del Detto: Se si eccettua il verde fino e bello di Fiore CXCVIII 6 (che si riallaccia al significato di " puro ", " pretto "), nelle altre occorrenze compare il fino e... leal amore (IV 8 e CLXXIII 4); i fin'amanti (XLIX 7, ma cfr. v. 14; LXXXII 11 e Detto 10, 56, 109, 143, 162, 460); la pura e fina fedeltate (II 10) e ancora il consiglio buono e fin (XXXVI 2) e il risposto fino (CCXXXVIII 1), forme stereotipe che avvicinano f. a " cortese ".