• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

FINZIA

di Pericle Ducati - Enciclopedia Italiana (1932)
  • Condividi

FINZIA (Φιντίας)

Pericle Ducati

Ceramista attico, il cui nome, anche sotto le forme Filzia, Finti, Fizia, ricorre, seguito dalla forma verbale ἔγραψεν, su cinque vasi, tutti a figure rosse di stile severo. La più antica delle opere a noi note, da Vulci ora a Monaco, è una tazza, in cui è il nome del padrone dell'officina, Deiniade. Essa si ricollega ai primi prodotti a figure rosse, con figure molto arcaiche e con caratteri di poca abilità e d'impaccio nella composizione. Il tema della lotta tra Apollo ed Eracle per il tripode, che insieme col mito di Eracle e Alcioneo adorna i lati esterni della tazza, è ripreso da Finzia in quel vaso che conosciamo come il suo capolavoro, l'anfora del Museo nazionale tarquiniese.

Qui il gruppo dei due contendenti è perfezionato con l'audacia dello scorcio della gamba vista di fronte tanto per il dio quanto per l'eroe; ma più insigne ancora è la scena del lato principale con Dioniso e il suo tiaso, ove è freschezza di espressione nei Sileni e nelle Menadi. Tutto denota un progresso notevolissimo in questo ceramista, che, pur rimanendo ligio al passato, sa raggiungere varietà negli schemi e nei singoli aggruppamenti. Così è nella bella figura di guerriero accosciato nell'interno della tazza da Tanagra del Museo di Atene, con cui già valichiamo il sec. VI a. C.

Bibl.: J. D. Beazley, Attische Vasenmaler des rotfigurigen Stils, Tubinga 1925, p. 57 segg.; P. Ducati, Storia della ceramica greca, Firenze 1923, p. 300 segg.; J. C. Hoppin, A handbook of Attic red-figured vases, II, Cambridge 1919, p. 353 segg.; E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung der Griechen, Monaco 1923, I, p. 441 segg.

Tag
  • ALCIONEO
  • DIONISO
  • FIRENZE
  • TUBINGA
  • TANAGRA
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali