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FIORINO

di Giuseppe CASTELLANI - * - Enciclopedia Italiana (1932)
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FIORINO

Giuseppe CASTELLANI
*

. Dal fiore di giglio, impresa della città di Firenze, scolpito sulle sue monete, trassero queste il nome di fiorino. Furono dapprima denari e soldi d'argento (secoli XII e XIII), ai quali successe ben presto (1252) la moneta d'oro della bontà di 24 carati, al taglio di 96 per libbra (peso unitario gr. 3,54) e del valore di una lira o soldi 20, che portava al dritto la figura di S. Giovanni e al rovescio il giglio. Questa moneta, a cui rimase per antonomasia il nome di fiorino, conquistò subito tutti i mercati e venne imitata e anche contraffatta ovunque. Quando pochi anni dopo (1289) apparve il ducato d'oro veneziano di pari bontà e peso, la denominazione di fiorino e ducato divenne comune ad ambedue le specie. Durò l'emissione molto abbondante dei fiorini fino al cadere della repubblica fiorentina; nel 1531 fu sostituito dallo scudo d'oro e più tardi dallo zecchino gigliato che venne pure detto fiorino. Subì poche e lievi variazioni di peso, molte invece e continue nel valore di corso, che nel 1530 era giunto a 7 lire. Ebbe denominazioni di largo, stretto, vecchio, nuovo, di suggello, ecc., che si spiegano di per sé. Ebbe anche molte denominazioni a seconda dei luoghi e dei principi che lo fecero coniare o delle figurazioni che vi aggiunsero. La repubblica di Firenze coniò anche un doppio fiorino e il quarto di fiorino, mentre i granduchi fecero dei multipli dello zecchino gigliato da 3 e da 80 detti rusponi. Il valore di 7 lire diede origine al fiorino di conto che divenne reale con la piastra d'argento di pari valore. Questo fatto serve a spiegare l'innumerevole varietà di fiorini d'argento e di mistura che troviamo in Italia e più ancora all'estero, i quali derivarono appunto da uguali realizzazioni di monete di conto. Va ricordato il fiorino austriaco per il regno Lombardo-Veneto coniato dagl'imperatori d'Austria a Milano e a Venezia col multiplo da un fiorino e ½ e la frazione di ¼. Leopoldo II granduca di Toscana, emise nel 1826 una moneta d'argento, cui diede nome di fiorino del valore di 100 quattrini col mezzo e il quarto. L'ultimo fiorino da 100 quattrini venne emesso nel 1859 dal governo provvisorio della Toscana.

Per i cosiddetti "fiorini" tedeschi, austriaci e olandesi, v. gulden e anche tallero. Per quello polacco v. złoty. Il fiorino inglese, coniato per la prima volta sotto Edoardo III (1343), poi subito ritirato, riapparve nel 1849, e ha corso tuttora: vale 2 scellini (v. scellino). Il conio del doppio fiorino fu iniziato nel 1887 e sospeso nel 1890.

Bibl.: C. Boissin, De valore floreni aurei florentini commentarius, in F. Argellati, De monetis Italiae, IV, Milano 1752, pp. 73-141; G. Castellani, Catalogo della raccolta numismatica Papadopoli-Aldobrandini, I, Venezia 1925, pp. 223-355; Corpus nummorum italicorum, V, VIII, XII, Roma 1914, 1917, 1930; E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, pp. 157-166, 167-169; I. Orsini, Storia delle monete della Repubblica fiorentina, Firenze 1770; P. Vettori, Il fiorino d'oro antico illustrato, Firenze 1738.

Vedi anche
zecchino Nome attribuito al ducato d’oro di Venezia alla metà circa del 16° sec., quando aumentò il prezzo del ducato nuovo di zecca, che fu fissato nel 1543 a 7 lire e 12 soldi. Dello z. si ebbero le frazioni del mezzo e del quarto e i multipli da 2, 3, 10, 12 e 100 z.; fu spesso imitato e furono chiamate z. ... moneta Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da intermediario degli scambi e da comune misura dei valori. Antropologia Lo studio antropologico della ... zecca Officina governativa in cui si coniano le monete. Maestri, ufficiali, massari, provveditori della z. erano dette le autorità preposte alla z. nelle varie parti d’Italia; diritto della z. era l’utile che il principe ricavava dalla coniazione o monetaggio. Poco si sa dell’organizzazione tecnica della z. ... Filippo Brunelléschi Architetto e scultore (Firenze 1377 - ivi 1446). Riconosciuto, già dai suoi contemporanei (dall'Alberti che gli dedicò il suo trattato Della Pittura, all'autore della nota biografia, dai più identificato con Antonio Manetti), tra i fondatori del rinascimento per le sue opere architettoniche e il suo ...
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Altri risultati per FIORINO
  • fiorino
    Dizionario di Economia e Finanza (2012)
    Unità monetaria dei Paesi Bassi (sostituita il 1° gennaio 2002 dall’euro) e dell’Ungheria (suddivisa in 100 fillér). Il f. è anche l’unità monetaria dei due Territori esterni dei Paesi Bassi, le Antille Olandesi e Aruba.
  • fiorino
    Enciclopedia on line
    Nome di varie monete di Firenze con impresso il giglio, emblema della città. Nell’11° e 12° sec. i f. furono solo d’argento; nel 1253 fu coniata la moneta d’oro (massa di 3,54 g e bontà di 24 carati) con i tipi di s. Giovanni Battista e del giglio. Per diversità di coniazione e di peso, ebbe denominazioni ...
  • fiorino
    Dizionario di Storia (2010)
    Nome di varie monete di Firenze che portavano impresso il giglio, emblema della città, tra cui la moneta d’oro di 24 carati coniata nel 13o secolo. Grazie al suo contenuto d’oro, che fu mantenuto a lungo invariato, ebbe grande credito e diffusione. Per questo furono molte le monete, di titolo e valore ...
Vocabolario
fiorino¹
fiorino1 fiorino1 s. m. [der. di fiore, per il tipo del giglio impresso sul recto]. – Antica moneta di Firenze, dapprima d’argento e poi, dal genn. 1253 (1252 secondo lo stile fiorentino), d’oro, del peso di g 3,54, della bontà di 24 carati,...
fiorino²
fiorino2 fiorino2 s. m. [der. di fiore, per la varietà dei suoi colori]. – Altro nome region. (Italia centr.) dell’uccello fiorrancino.
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