Vedi FIRENZE dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
FIRENZE (v. vol. iii, p. 696)
Nel sottostante suolo di S. Maria del Fiore, sorta sul posto della cattedrale di 8. Reparata, si svolgono dal 1966 scavi importanti ancora non ultimati, che riguardano un impianto basilicale (con cripta e coro rialzato) modificato intorno al 1000 e ancora dopo. Una pavimentazione di marmo del IX-X secolo succede a quella in mosaico policromo risalente, ad un primo e parziale esame, al V secolo.
Il problema della facciata di S. Reparata, ad esplorazione conclusa, potrebbe meglio illuminare alcune ricerche archeologiche in rapporto anche al Battistero di S. Giovanni, i cui sottostanti ruderi romani avrebbero una pavimentazione di 34 cm più bassa rispetto alla quota della navata a mosaico di S. Reparata.
Bibl.: G. Morozzi-P. Sanpaolesi, La cattedrale di Santa Reparata, Firenze 1966; G. Morozzi, Indagini sulla prima cattedrale fiorentina, in Commentari, XIX, 1968, p. 3 ss., con considerazione di M. Salmi.
museo archeologico. - Recenti scavi hanno arricchito il patrimonio del museo di oggetti di fase orientalizzante provenienti da Quinto Fiorentino, Comeana e Montefortini, tutte località poste sulla destra dell'Arno.
Scavi a Nomadelfia, presso l'antica Roselle, hanno in più fornito materiale del periodo villanoviano. Infine dall'Egitto varî reperti, provenienti dal sito dell'antica Arsinoe-Crocodilopoli e della necropoli del grande centro di Antinoe, oggetto di esplorazione dell'Istituto di Papirologia "G. Vitelli" di Firenze, sono venuti a far parte delle collezioni egiziane dello stesso museo fiorentino.
I danni prodotti dall'alluvione 4 novembre 1966 hanno determinato la chiusura temporanea al pubblico del pianterreno, ossia delle sale del Museo Topografico dell'Etruria. I restauri degli oggetti in esso contenuti sono in corso ed impegneranno la direzione del museo ancora per un lungo periodo. Si svolgono con i più moderni sussidi tecnici, con il più rigoroso controllo della provenienza e dell'associazione del materiale e con una documentazione articolata sotto tutti i punti di vista dello studio. In molti casi sono stati scoperti nuovi particolari, corretti alcuni dei dati conosciuti e perfezionate le osservazioni di fatto con nuovi disegni e restauri.
Bibl.: Si vedano le seguenti guide pubblicate, a seguito di revisioni e nuove sistemazioni, dalla Soprintendenza alle Antichità dell'Etruria, Tipografia Giuntina, Firenze: S. Bosticco, Esposizione di stoffe copte restaurate, 1956; id., Esposizione di sarcofagi lignei restaurati, 1958; P. Bocci, Guida ai vasi etruschi, 1959; A. Talocchini, Sezione Topografica - Vulci, 1960; I. De Chiara, Guida alla ceramica volsiniese del Museo di Firenze, 1960; C. Laviosa, Guida alla stele arcaiche e al materiale volterrano, 1962; A. Radmilli-G. Cremonesi, Guida alla Sezione Preistorica, 1963; G. Caputo, Guida alla scultura di Luni, 1965; G. Caputo, Il Museo Archeologico di Firenze - Il suo stato, il suo avvenire, Firenze 167, con bibl.; P. E. Pecorella, Il Museo Archeologico, in Firenze perché, in Il Ponte, nov.-dic. 1966, pp. 1418-1421; K. M. Phillips, Archaeological Flood Damage, in Am. Journ. Arch., 71, I, p. 113. Per le nuove condizioni del museo dopo l'alluvione del 4 novembre 1966 e per l'attività in corso, cfr. G. Maetzke, in Antichità Viva, 1966, 6, pp. 76-81; Dialoghi di Archeologia, 1967, p. 267; pp. 386-387; Le collezioni protostoriche fiorentine dopo l'alluvione del 4 novembre 1966 e le prospettive del loro ordinamento, in Atti del Primo Simposio Internazionale di Protostoria Italiana, Roma 1969, pp. 29-36.