FIRENZE (XV, p. 435)
In regime fascista l'incremento topografico di Firenze ha avuto un grande slancio, con formazione di nuovi ampî quartieri, tutti situati in pianura, i quali nei caratteri edilizî si sono mantenuti fedeli alle tradizioni fiorentine, con caseggiati di pochi piani, mentre il "novecento" ha avuto solo modestissima applicazione. All'interno la città è rimasta inalterata nella sua topografia - dopo la sistemazione del vecchio centro or è più di un quarantennio - fino all'inizio recentissimo di opere di miglioramento stradale ed edilizio, in parte connesse con la valorizzazione di antichi pregevoli edifici. Queste opere sono incominciate con la costruzione (1935) della nuova stazione ferroviaria centrale (v., per illustrazioni, stazione, XXXII, p. 638 segg.), che è rimasta stazione di testa, vicinissima al centro della città, solo lievemente arretrata rispetto all'antica; la piazza antistante è stata allargata anche dal lato orientale. Una nuova piccola piazza è stata aperta nella zona dell'Arcispedale di S. Maria Nuova - ormai trasportato a Careggi, insieme con parte delle cliniche e istituti universitarî della facoltà di medicina - e su essa prospetta la Casa del mutilato (inaugurata nel 1937), la quale comprende anche l'armoniosa Rotonda del Brunelleschi, insieme con parte dell'ex-convento degli Angioli, liberati da soprastrutture deturpatrici. È in corso d'attuazione l'isolamento della basilica di S. Lorenzo. Opera di più larga portata, anche sociale, è però il risanamento del quartiere di S. Croce (che divide con quello di S. Spirito il triste primato della più alta mortalità per tubercolosi), entrato nella fase risolutiva per volere del Capo del governo nel febbraio 1936. Il quartiere non cambierà sostanzialmente la sua struttura stradale, procedendosi piuttosto per diradamenti interni e parziali allargamenti; tuttavia sarà aperta una nuova arteria per facilitare le comunicazioni in senso est-ovest. I lavori di demolizione e ricostruzione sono attualmente in corso.
Fra gli edifici costruiti negli ultimi anni sono ancora da segnalare il palazzo della Biblioteca Nazionale Centrale (1935; v. biblioteca, App.), che ha trovato così degna e modernissima sistemazione, e la Casa della G. I. L., che può accogliere oltre 2000 giovani (1938). Per onorare i martiri della rivoluzione fascista e i caduti della guerra mondiale, Firenze ha eretto due sacrarî (1934 e 1937), annessi alla storica chiesa di S. Croce. Inoltre verso la periferia sono sorti o vanno sorgendo edifici e impianti destinati anche a dare nuovo impulso all'economia cittadina. Nel parco delle Cascine è stata costruita in pochi mesi durante il 1937 la grande Scuola di applicazione aeronautica, fornita anche di modernissimi laboratorî scientifici, che può ospitare oltre 300 ufficiali piloti per il completamento della loro istruzione. Nella zona di Novoli, in vicinanza del quartiere industriale di Rifredi e dell'aeroporto Luigi Gori, è in costruzione il nuovo mercato della frutta e degli ortaggi, e a seguito di una recentissima convenzione (1938) sorgerà un grande stabilimento Fiat per la riparazione di automezzi. Nell'area del Campo di Marte è stato costruito uno dei più bei campi sportivi d'Italia, lo Stadio comunale Giovanni Berta (1932), che può contenere circa 55.000 spettatori.
Come centro turistico Firenze ha sviluppato nuove attrattive, con la ríesumazione dell'antico giuoco del calcio in costume, e soprattutto col Maggio musicale fiorentino, grandioso complesso di manifestazioni musicali e teatrali che costituiscono un vero avvenimento artistico. Per l'attività culturale segnaliamo l'istituzione del Centro di studî coloniali e quella recentissima del Centro di studî sul Rinascimento.
La popolazione del comune di Firenze al censimento 21 aprile 1936 risultò: popolazione presente 331.331 ab., pop. residente 322.535 ab. (di cui 271.978 nel centro urbano vero e proprio, 24.344 nei piccoli centri dei dintorni e 26.216 nelle case sparse). Gli stranieri presenti risultarono 3381, di cui 1760 con dimora abituale. La ripartizione della popolazione attiva secondo le occupazioni era la seguente (intero comune): agricoltura 11073, industria 59.003, trasporti e comunicazioni 11.736, commercio 25.190, credito ed assicurazione 2449, liberi professionisti e addetti al culto 6849, amministrazione pubblica 14.383, amministrazione privata 1430, economia domestica 14.200. Il movimento naturale della popolazione è lievemente passivo (nel 1936: 4278 nati contro 4375 morti), ma vi è largo compenso nel movimento migratorio (nel 1936: 13.016 immigrati contro 7510 emigrati).
La popolazione della provincia di Firenze al 21 aprile 1936 risultò di 849.833 ab. (pop. presente; densità 219 ab. per kmq.).