FIRENZE
(XV, p. 435; App. I, p. 599; II, I, p. 949; III, I, p. 618)
Per dati statistici provinciali v. toscana (Tabelle), in questa Appendice.
Arte. - F. vive drammaticamente il dilemma di trovare un equilibrio fra l'enorme incremento della pressione turistica, indubbiamente responsabile di una pesante usura della città, e l'esigenza di valorizzare la propria struttura museale (d'eccezione in contesto mondiale) aprendo nuove sale e musei, aumentando il numero delle opere esposte, migliorando il funzionamento delle strutture.
Già nel 1970 i musei statali registrarono un totale di più di 2.500.000 presenze (gli Uffizi 750.000, l'Accademia 500.000); l'anno boom fu quello delle mostre Medicee, il 1980, con quasi 4 milioni di presenze (gli Uffizi oltre 1.300.000; per l'Accademia, seconda nella classifica, l'anno di grazia è il 1985, con quasi un milione di visitatori). Nel 1988 le presenze complessive sono state comunque più di 3 milioni, con oltre un milione per gli Uffizi; nelle casse dello stato sono entrati così più di 10 miliardi di lire. Sempre più forte si è fatta la pressione per dotare i grandi musei (Uffizi, Pitti, Accademia, Bargello) di autonomia amministrativa, favorendone l'agilità di funzionamento, al pari delle grandi strutture museali straniere. La massiccia invasione turistica ha favorito episodi di vandalismo (ne hanno fatto le spese soprattutto le statue di Piazza della Signoria), ponendo così il problema della tutela del patrimonio cittadino incustodito nelle chiese e nelle piazze, e provocando un acceso dibattito sull'opportunità di sostituire con copie alcuni originali maggiormente esposti, anche perché minacciati dall'inquinamento atmosferico. Quest'ultimo è certamente parte determinante, anche se in misura difficilmente precisabile, nel degrado dei paramenti e dei maggiori complessi lapidei, come quello di Orsanmichele. È così che si è potuto intelligentemente sostenere (A. Paolucci) che il più importante restauro degli ultimi anni in F. è stato il provvedimento di chiusura del centro storico alle auto private (1987).
Fra le sistemazioni museali nuove sono da ricordare, agli Uffizi, le sale del Botticelli (1987) e di Leonardo (1980); nel complesso di Palazzo Pitti, il museo degli argenti (1975) e la Galleria d'Arte moderna (1972, 1976, e completamento nel 1979); il Cenacolo di Andrea del Sarto (1982); le numerose iniziative del Bargello (sala di Michelangelo, 1975; e tutta una serie di nuovi allestimenti culminati nell'esposizione del Medagliere, 1990). Il museo di San Marco ha aggiunto una serie di nuove sale nel 1983, così come la Galleria dell'Accademia nel 1985 e 1987. Risistemati il museo di Santa Maria Novella (1983) e il Cenacolo di Foligno (1990); aperto per la prima volta il museo di Marino Marini nella ex chiesa di San Pancrazio (1988).
La generale ripresa delle attività di restauro, con la ristrutturazione dell'Opificio delle Pietre Dure unito con i Laboratori già della Soprintendenza alla Fortezza (1975), ha riguardato famosi cicli di affreschi (Beato Angelico in San Marco, Cenacolo di Andrea del Castagno, Cenacolo di Andrea del Sarto, Ghirlandaio a Santa Maria Novella; è iniziato nel 1988 l'intervento sui 3400 m2 della cupola del Duomo, di Vasari e Zuccari); i massimi pittori (Raffaello, Andrea del Sarto, Botticelli, Michelangelo, Duccio, Giotto); bronzi (Giuditta e Oloferne, di Donatello; Cristo e s. Tommaso, del Verrocchio) e marmi (s. Marco di Donatello, s. Eligio di Nanni di Banco, e altre opere del complesso di Orsanmichele) del Rinascimento. Sono stati ricomposti in loco cicli di affreschi, quali il Chiostro Verde di santa Maria Novella, l'atrio della SS. Annunziata, S. Pierino e Ognissanti.
L'attività di restauro è stata stimolata spesso in occasione di grandi mostre, che hanno riguardato i massimi artisti del Rinascimento (Brunelleschi, 1977; Ghiberti, 1978; Raffaello, 1985; Andrea del Sarto, 1986; Masaccio, 1990; Caravaggio, 1991). Altre esposizioni hanno riportato l'attenzione sui Macchiaioli (1976; poi, G. Fattori, 1987, e S. Lega, 1988), su periodi e tipologie meno noti (Seicento fiorentino, 1986; Splendori di Pietre Dure, 1988), senza tralasciare i grandi del 20° secolo (H. Moore, 1972; R. Rauschenberg, 1976; M. Chagall, 1978; J. Miró, 1979; A. Burri e L. Fontana, 1980; F. Melotti, A. Masson, P. Klee, J. Dubuffet, J. Cornell, 1981; G. Severini, 1983; O. Kokoschka, 1987; A. Magnelli, 1988; G. Klimt, 1991). Da ricordare infine grandi mostre di restauro archeologico (Bronzi di Riace, 1980; Frontone di Talamone, 1981); le mostre dedicate agli Etruschi (1985), e quelle di restauro (1982, 1986), spettacolari ma scientifiche. Nel 1990, infine, hanno avuto inizio i lavori per la costruzione di un MuseoCentro di arte contemporanea nella zona delle ex Officine Galileo, a Rifredi.
Bibl.: Cataloghi di mostre: I Macchiaioli, a cura di D. Durbè, Firenze 1976; Lorenzo Ghiberti, Materia e Ragionamenti, ivi 1978; Firenze e la Toscana dei Medici nell'Europa del Cinquecento, 3 voll., ivi 1980; Metodo e Scienza-Operatività e ricerca nel restauro, a cura di U. Baldini, ivi 1982; Raffaello a Firenze-Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine, ivi 1984; Gli Etruschi, 7 voll., ivi 1985; Andrea del Sarto 14861530-Dipinti e disegni a Firenze, ivi 1986; Il Seicento Fiorentino-Arte a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III, 3 voll., ivi 1986; Donatello e i suoi, Scultura fiorentina del primo Rinascimento, a cura di A. Phipps Darr e G. Bonsanti, Firenze-Milano 1986; Giovanni Fattori, dipinti 1854-1906, a cura di G. Matteucci, R. Monti, E. Spalletti, Firenze 1987; Capolavori e Restauri, ivi 1987; Splendori di Pietre Dure, a cura di A.M. Giusti, ivi 1988; L'età di Masaccio-Il primo Quattrocento a Firenze, a cura di L. Berti e A. Paolucci, ivi 1990.