FIRMILIANO di Cesarea
Fu vescovo di questa città (in Cappadocia) dal 230 circa al 268. Discepolo e ammiratore di Origene e avversario del novazianismo, sostenne in Oriente la teoria dell'invalidità del battesimo amministrato da un eretico e della necessità quindi di ribattezzare coloro che fossero tornati alla Chiesa cattolica. Di qui un dissenso con papa Stefano; dissenso che si aggravò ancora allorché san Cipriano, nella sua controversia con Roma, si rivolse a F., che gl'indirizzò una lettera di grande virulenza contro Stefano (S. Cipriano, Ep. LXXV). La tensione si attenuò dopo la morte di quest'ultimo; e F. poté partecipare al primo concilio tenuto ad Antiochia contro Paolo di Samosata (264). Morì mentre si avviava al secondo (268).
Bibl.: O. Bardenhewer, Gesch. d. altkirchl. Literatur, 2ª ed., II, Friburgo in B. 1914, p. 312 segg.; F. Loofs, Paulus von Samosata, Lipsia 1924, p. 35 segg.; e v. anche cipriano.