AMES, Fisher
Nato a Dedham nel Massachusetts (Stati Uniti) il 19 aprile 1758, morto ivi il 4 luglio 1808. I suoi discorsi, pronunciati nel congresso federale, durante le presidenze del Washington e dell'Adams (1788-1800), i suoi elogi dei "padri della patria" americani (Washington, Hamilton) e i suoi saggi pubblicati in varie riviste del New England espongono la completa teoria politica dell'ala destra del movimento costituzionale americano: democrazia nazionalista, guidata dai "migliori elementi" (quelli, cioè, di ricchezza e di cultura superiori); paura della folla volgare (tanto amata, invece, da Samuel Adams); violenta avversione al giacobinismo francese, rappresentato in America dal Jefferson, dal Mazzei e compagni. I lavori dell'Ames si leggono ora volentieri per certo spirito mordace, certa passione intollerante, paurosa di esprimersi oltre i limiti d'un buon gusto pedantescamente concepito.
Bibl.: Oltre all'edizione delle opere complete Works of F. A., Boston 1809 (nuova ediz., 1854), cfr. l'acerba critica del Parrington, The Romantic Revolution in America, New York 1928, pp. 279-288.