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fistola

Dizionario di Medicina (2010)
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fistola


Abnorme comunicazione, canaliforme, tra strutture o cavità corporee anatomicamente non collegate, non tendente alla guarigione spontanea. Una f. può conseguire a traumi (f. salivari, delle vie urinarie, ecc.), oppure a processi patologici profondi (ascessi, cisti suppurate, empiemi, ecc.), o a malformazioni congenite (f. congenite del collo). In rapporto al tipo di f., la secrezione è costituita da liquido sieroso, purulento, ematico o misto (siero purulento, siero ematico, ecc.). Nella f. si distinguono il tramite, semplice o ramificato, e gli orifizi, che possono essere costituiti da un solo sbocco (f. cieca), da due o più. La f. può mettere in comunicazione con l’esterno una cavità profonda; altre volte si istituisce tra organi cavitari profondi (f. bronco-esofagea, f. gastro-digiunale, f. digiuno-colica, ecc.). Il tramite fistoloso si studia, secondo le possibilità, con specilli metallici introdotti negli orifizi, o con iniezione in essi di liquidi colorati o radiopachi (fistolografia). La cura della f. è, di solito, chirurgica, e consiste nell’escissione del tramite. Tipi particolari di f. sono: la f. arterovenosa; la f. biliare esterna, comunicazione artificiale delle vie biliari con l’esterno, attraverso la parete anteriore dell’addome; la f. stercoracea e la f. piostercoracea: f. intestinali spontanee o chirurgiche (enterostomia) che fanno comunicare il colon con l’esterno; se fuoriescono feci sole si ha la f. stercoracea; se invece queste sono miste a pus si ha la f. piostercoracea. F. perianale: comunicazione con l’esterno di ascesso nella zona intorno all’ano; si verifica con grande frequenza per flogosi suppurative che originano dalla mucosa del retto o dalla zona perineale.

Vedi anche
retto L’ultimo tratto della porzione post-epatica dell’intestino dei Vertebrati. 1. Anatomia comparata Nei Tetrapodi il retto è breve e preceduto dal colon; in missine e lamprede è distinto dalla porzione anteriore dell’intestino per il suo calibro maggiore; negli Elasmobranchi è provvisto di un diverticolo ... ano medicina Tratto terminale del canale alimentare, che sta al di sotto di un piano passante per il margine libero delle valvole semilunari del retto. È costituito essenzialmente da un rivestimento continuo rappresentato da cute modificata e da un apparato muscolare, formato in parte da fibre lisce, emanazioni ... Pott Percival. - Chirurgo (Londra 1713 - ivi 1788) di rara abilità, primario al St. Bartholomew's Hospital di Londra. Si occupò delle fratture, delle lussazioni, delle lesioni traumatiche del capo, delle fistole, delle ernie, dell'idrocele. È noto soprattutto per i suoi studî sulla tubercolosi vertebrale ... Girolamo Fabrici d' Acquapendènte Acquapendènte, Girolamo Fabrici (o Fabrizio) d'. - Medico (Acquapendente 1533 - Padova 1619). Allievo e successore di G. Falloppia nella cattedra di anatomia a Padova, vi costruì il teatro anatomico, l'unico dell'epoca che ancora sia perfettamente conservato. È ricordato soprattutto per l'esatta descrizione ...
Altri risultati per fistola
  • FISTOLA
    Enciclopedia Italiana (1932)
    (lat. fistúla) Giovanni Perez Lesione di continuo, canalicolare, che non tende alla guarigione. Le cause di discontinuità sono numerose, talune congenite, da incompleta chiusura di canali od organi cavi, o da ulcerazione di formazioni cistiche congenite (p. es. fistole mediane del collo da residui ...
Vocabolario
fìstola
fistola fìstola (ant. fìstula) s. f. [dal lat. fistŭla, con i varî sign.]. – 1. Tubo usato nell’antichità per la conduttura delle acque; erano in uso anche fistole fittili, ma presso i Romani erano più spesso di metallo, soprattutto piombo,...
fistolóso
fistoloso fistolóso agg. [dal lat. fistulosus, der. di fistŭla «fistola»]. – 1. Conformato a cannello, a tubo sottile; si dice soprattutto, in botanica, di organo (fusto, ecc.) di piante erbacee quando è cavo al centro; per es., il fusto...
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