FITOLO
. È un alcool primario, che contiene una catena aperta di 11 atomi di carbonio, con doppio legame fra il 9° e il 10° atomo, e con 9 gruppi metilici legati ai nove C centrali. La sua formula è quindi:
Si presenta come liquido denso, oleoso, incoloro, miscibile con tutti i solventi organici e dotato d'un particolare odore, che ricorda quello dell'erba secca. Alla temperatura di ebollizione si decompone; nel vuoto distilla apparentemente inalterato, ma in realtà subisce una modificazione, la quale forse consiste nello spostamento del doppio legame. Il fitolo grezzo è debolmente destrogiro, mentre il prodotto distillato è del tutto inattivo.
Il fitolo è spontaneamente ossidabile ed è capace di fissare l'ozono e il bromo (non l'iodio). La sua ossidabilità ricorda quella della trementina, esso, cioè, non solo si ossida, ma agisce come ossidante presentando le reazioni caratteristiche dei perossidi. In questo processo di autossidazione si ottengono degli acidi liberi; esso però non impegna che il 32%, al più, della sostanza originaria e si compie con velocità e intensità che variano a seconda dell'origine botanica del fitolo. È probabile che l'ossidabilità dipenda da un agente catalizzatore non ancora identificato.
Il fitolo è particolarmente importante perché partecipa della composizione della clorofilla (v.), che è un composto tricarbossilico, nel quale uno dei carbossili è in legame lattamico, gli altri due sono, rispettivamente, eterificati dall'alcool metilico, e dal fitolo.
Bibl.: R. Willstätter e C. Hocheder, in Ann. d. Chemie, CCCLIV (1907), p. 240.