FIVE ARCHITECTS
Denominazione di un gruppo di cinque architetti statunitensi formatosi verso la fine degli anni Sessanta a New York. L'affinità intellettuale che li accomunava, sintetizzata da A. Drexler come "un'alternativa al romanticismo politico", era dovuta non a collaborazione professionale ma ai frequenti incontri nell'ambito dell'insegnamento universitario. In occasione dell'incontro e della mostra annuale della Conference of architects for the study of the environment (New York, Museum of Modern art, 1969) alcuni critici videro nell'opera dei F. la "costituzione di una scuola di New York": il catalogo della mostra fu pubblicato nel 1972 con il titolo Five Architects. Insieme essi costituirono la rappresentanza degli USA alla xv Triennale di Milano (1973).
Le note biografiche qui riportate non vanno oltre il 1975; successivamente le esperienze dei F. si differenziarono, fino a costituire personalità distinte nel panorama dell'architettura internazionale.
Peter Eisenman, nato a Newark (New Jersey) nel 1932, è direttore dell'Institute of architecture and urban studies di New York City; ha insegnato nelle università di Cambridge, Princeton e alla Cooper union (New York). È autore di numerose case unifamiliari, del progetto urbano per il waterfront di Manhattan esposto al Museum of Modern Art (1967), di una ricerca sulle strade urbane commissionata dall'U. S. Departement of housing and urban development.
Michael Graves, nato a Indianapolis (Indiana) nel 1934, ottenuto il Prix de Rome (1960) ha studiato per due anni presso l'Accademia americana di Roma. Dal 1962 insegna Architettura presso la Princeton University. È autore di numerosi progetti di case private, edilizia residenziale pubblica, musei, pianificazione urbana, presentati al Museum of Modern Art in due mostre, The new city (1967) e The architecture of museums (1968); qui furono presentati i suoi progetti per il Newark museum e per lo Union County museum.
Charles Gwathmey, nato a Charlotte (North Carolina) nel 1936, insegna al Pratt institute e alle università di Yale, della Columbia, di Princeton, alla Cooper union e alla Harvard University. È autore dei progetti per lo Student residential complex and dining facility e per il Service facility and boiler plant della State University at Purchase, New York; della Whig hall della Princeton University; di progetti per edilizia residenziale commissionati dall'Urban development corporation, e del Phisycal education building della Edgemont school, New York. Nel 1970 gli è stato assegnato lo Arnold Brunner prize del National institute of arts and letters.
John Hejduk, nato a New York City nel 1929, ha studiato in Italia con una borsa Fulbright (1953) e ha insegnato nell'università del Texas, nella Cornell e nella Yale University. Attualmente presiede il Department of architecture della Cooper union. Espone alla Architectural league of New York e alla Fondazione Le Corbusier a Parigi. Ha conseguito il Graham foundation fellowship e il National endowment of the arts award 1972.
Richard Meier, nato a Newark (New Jersey) nel 1934, è un architetto che vive e opera a New York. È autore di numerosi progetti, tra i quali molte ville e case unifamiliari che costituiscono opere significative della poetica dei F. (tra il 1965 e il 1973). Tra gli edifici pubblici si segnalano: il Westbeth artist's housing a New York (1967-70), lo Health and physical education facility for the university college a Fredonia (1968), la Monroe state school di Rochester e la Bronx state school, il complesso per 500 alloggi nel Twin parks northeast del Bronx (1969-74), il Monroe development center a Rochester (1969-74), uffici e residenze per la Olivetti corporation of America (dal 1971), il Museum of Modern art a Villa Strozzi a Firenze (1973), lo Undergraduate housing della Cornell University (1974), il Bronx developmental center (1970-76). Insegna in varie università, tra cui Yale, Cooper union, Cornell. È insignito dello Honor awards from the American institute of architects (1970, 1974 e 1976) e dello Arnold Brunner memorial prize del National institute of arts and letters (1972). Ha frequenti rapporti con l'Italia; è Resident architect dell'Accademia americana a Roma (1973). Ha partecipato alla xv Triennale di Milano (1973), espone progetti e tiene conferenze a Roma (In/Arch, 1976) e Napoli (vii Mostra di architettura, 1976). Vedi tav. f.t.
Bibl.: AA. VV., Five Architects, New York 19752; AA. VV., Architettura razionale, Milano 1975; Richard Meier Architect, New York 1976; B. Zevi, I ''Five Architects'' di New York, in Cronache di Architettura, 1013, Bari 1979.