flagello
. Attestato solo in If XII 134 quell'Attila che fu flagello in terra, il termine vi appare calco della formula latina flagellum Dei, tradizionale appellativo di Attila fin dal sec. VII (cfr. Antiche vite di S. Gimignano vescovo e protettore di Modena a c. di P. Bortolotti, in Mon. St. Patria Prov. Modenesi, XIV, Modena 1886).
Tuttavia nella tradizione fiorentina del tempo di D. si verificò una confusione, per cui troviamo attribuite azioni e appellativi dell'uno all'altro re. Vittima di questo equivoco fu lo stesso D., che fa di Attila il distruttore di Firenze. Forse nel tentativo di ristabilire la realtà storica alcuni commentatori attribuirono ad Attila la personalità di Totila (Ottimo: " signore dei Vandali "; Anonimo: " uno re de' Vandali e de' Goti che si chiamò Bela, sopranominato Totila ") o a quest'ultimo l'appellativo di flagellum Dei (pseudo Boccaccio: " Attila ovvero Totila tiranno flagellum Dei "). Si può supporre inoltre che il ‛ totile ' del codice Laurenziano Gaddiano 90 (cfr. Petrocchi, ad l.) sia dovuto a un emendamento del copista, piuttosto che a un errore di trascrizione. Vittima di questo equivoco storico fu anche Cino da Pistoia che parla di un " Totila flagello " (Deh, quando rivedrò 'l dolce paese 35) e Giovanni Villani, il quale, pur indicando in Totila il distruttore di Firenze, lo pone nel tempo e gli attribuisce azioni proprie di Attila (II 1-3).