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flebotrombosi

Dizionario di Medicina (2010)
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flebotrombosi


Varietà di trombosi venosa consistente nella formazione di un trombo nel lume di un segmento venoso integro (e non infiammato come nella tromboflebite). Caratteristiche cliniche tipiche di questa patologia possono essere l’assenza del dolore e della febbre e la facilità dell’insorgenza di embolie polmonari. La cura è basata sugli anticoagulanti (eparina, derivati dell’acido dicumarolico, ecc.), sulla somministrazione di enzimi fibrinolitici o attivatori del plasminogeno (come l’urochinasi), e sulla mobilizzazione precoce del paziente.

Eziopatogenesi

Le cause della f., detta anche trombosi venosa profonda, sono diverse e possono dipendere dalla somma di vari fattori: accidenti vascolari, sindrome da iperviscosità, immobilizzazione forzata, neoplasie (f. come sindrome paraneoplastica che può anche precedere la diagnosi di tumore), obesità, età avanzata, insufficienza cardiovascolare. La f. può essere anche correlata a interventi chirurgici (politraumatizzati, operazioni al bacino, alle anche, al ginocchio). Altre cause includono il ruolo della protrombina, il deficit di antitrombina III, deficit di proteina C e di proteina S, ecc. Dal punto di vista diagnostico, il rischio di f. può essere valutato con il dosaggio dell’omocisteinemia: se questa è elevata il rischio di f. aumenta; il rischio si può ridurre con una somministrazione controllata di acido folico.

Sindrome della ‘classe economica’

Forma di trombosi venosa profonda osservata in passaggeri che volano a lungo in classe economica (quindi in sedili spesso angusti). Al quadro di f. si può associare la comparsa di un’embolia polmonare. Si ritiene che la causa sia nella prolungata compressione della vena poplitea, fenomeno che si verifica quando il viaggiatore sta a lungo seduto. Il problema si pone, in modo particolare, in individui che sono geneticamente predisposti o che assumono farmaci favorenti la coagulazione. La f. da sindrome della classe economica riguarda qualunque condizione di compressione della vena poplitea, per cui il rischio si manifesta anche in lunghi viaggi effettuati in automobile.

Vedi anche
embolo Corpo di varia natura (solida, liquida o gassosa) capace di determinare la subitanea occlusione di un vaso sanguifero ( embolia). Si tratta in genere di trombi formatisi nelle cavità cardiache oppure nei vasi sanguigni (specialmente nelle vene) nel corso di un’infiammazione dell’endocardio oppure di ... trombo In medicina, massa solida, costituita da globuli rossi, bianchi, piastrine e fibrina, che si forma nei vasi sanguiferi o nel cuore, in diverse condizioni patologiche (trombosi), e può talora disgregarsi, con formazione di emboli che danno luogo a una tromboembolia, localizzandosi varie in sedi. 1. ... warfarin Composto chimico formula derivato dalla curarina. Cristalli incolori, inodori, insapori, insolubili in acqua, poco solubili negli alcoli, solubili in acetone e in soluzioni alcaline. È un farmaco anticoagulante di largo impiego. Agisce inibendo la sintesi della forma attiva dei fattori coagulativi ... vena anatomia e medicina Vaso sanguigno in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore. Il sistema venoso ha origine dai capillari arteriosi per mezzo di esili vasi che confluiscono in tronchi di maggior calibro che spesso si anastomizzano. Di frequente le vena seguono ...
Vocabolario
flebotrombòṡi
flebotrombosi flebotrombòṡi s. f. [comp. di flebo- e trombosi]. – In medicina, varietà di trombosi venosa consistente nella formazione di un trombo nel lume di un segmento di vena integro (e non infiammato come nella tromboflebite), e caratterizzata...
tromboembòlico
tromboembolico tromboembòlico agg. [der. di tromboembolia] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio medico, che si riferisce insieme alla trombosi e all’embolia: malattia t., l’associazione di una flebotrombosi o di una tromboflebite con uno o più...
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