Flegra
. Nome geografico attribuito da poeti e mitografi, senza precisa ubicazione, al luogo che fu teatro della gigantomachia. Gli autori latini, a seguito dell'erronea identificazione, da loro accettata, di titanomachia e gigantomachia, intesero che F. fosse la località della Tessaglia, in cui i titani avevano tentato la scalata all'Olimpo (cfr. Virgilio Georg. I 278-283; Ovidio Met. I 151-162; Stazio Theb. II 595 ss.).
Un'allusione alla pugna di Flegra è posta da D. in bocca a Capaneo, sotto forma di parallelo, in If XIV 58, nel corso dell'invettiva in cui questi afferma con superba violenza che Giove non potrebbe prendersi piena vendetta di lui nemmeno se obbligasse Vulcano e tutti i ciclopi a costruire sempre nuove armi contro di lui, come aveva fatto nella battaglia contro i giganti-titani.
Il parallelo trae spunto, non come situazione, ma come riferimento, da Stazio Theb. X 909 (" quaenam spes hominum tumidae post proelia Phlegrae "), dov'è Giove a rievocare il ricordo di F., di fronte alla temerarietà di Capaneo. Il ricordo della gigantomachia è associato da Stazio a quello della morte di Capaneo anche in Theb. XI 7 ss.