fleto
. Latinismo, attestato solo in Pd XVI 136 La casa di che nacque il vostro fleto, e XXVII 45 Sisto e Pïo e Calisto e Urbano / sparser lo sangue dopo molto fleto, col significato di " pianto " già puntualmente rilevato dal Buti: " dopo molto fleto, cioè di po' molto pianto ".
Non troppo frequente nella lingua letteraria (a meno di non pensare all'arcaizzante Iacopone " là ove so strida, puza e gran fleto - anderai ad estare " (Troppo m'è grande fatica, lauda che, riportata nell'ediz. a c. di G. Ferri [Bari 1915], è ritenuta però apocrifa dall'Ageno) il termine è assai comune nei testi biblici della vulgata (cfr. Concordantiarum Ss. Scripturae Manuale, auct. PP. De Raze, De Lachaud et Flandrin, Barcellona 1964), da cui, in via non troppo ipotetica, potrebbe essere giunto al poeta unitamente alla ricca messe di attestazioni del latino classico (cfr. Forcellini, Lexicon). Non molto aggiunge la citazione di Ep VI 17 perpessuri exilium pauci cum fletu cernetis, relativamente all'origine culturale del termine, anche se ne dimostra una sicura presenza nel D. latino.