flexicurity
<fleksiki̯u̯ë'rëti> (it. <-ki̯ùriti>) s. ingl., usato in it. al femm. – Strategia integrata finalizzata allo sviluppo contemporaneo della flessibilità (v.) e della sicurezza nel mercato del lavoro. L’obiettivo della f. è quello di conciliare le esigenze delle imprese in termini di flessibilità del mercato del lavoro con il bisogno di sicurezza per i lavoratori licenziati. L’idea alla base della f. è il cambiamento di prospettiva dalla sicurezza del posto di lavoro (lo stesso per tutto il ciclo lavorativo) alla sicurezza del lavoratore, cioè il mantenimento di possibilità occupazionali nel corso dell’intera vita attiva. Realizzato inizialmente dalla Danimarca, il modello della f. combina elevata flessibilità numerica (grazie a una legislazione di protezione all’impiego poco stringente), sicurezza sociale sotto forma di un generoso sistema di sussidi di disoccupazione, e politiche attive del lavoro, finalizzate principalmente alla formazione e al retraining per rafforzare l’occupabilità (v.) e al sostegno dell’attività di ricerca dell’occupazione. Il sistema danese, in particolare, prevede libertà di licenziamento per le imprese e la concessione di sussidi di disoccupazione ai lavoratori (fino al 90% del del salario medio nel settore), chiamati però a impegnarsi attivamente nella riqualificazione delle proprie competenze e nella ricerca di una nuova occupazione. Il modello danese della f. è stato ripreso e implementato a più riprese a livello delle istituzioni europee. La motivazione di fondo è data dalla necessità di raggiungere gli obiettivi della rinnovata strategia di Lisbona (v. Agenda 2020), in particolare posti di lavoro più numerosi e migliori, e nel contempo di ammodernare il modello sociale europeo. La Commissione europea e gli Stati membri hanno raggiunto un consenso sul fatto che è possibile concepire e attuare politiche di f. attraverso quattro componenti: forme contrattuali flessibili e affidabili mediante una normativa del lavoro, contrattazioni collettive e un’organizzazione del lavoro più moderne; strategie integrate di apprendimento lungo tutto l’arco della vita (longlife learning), per assicurare la continua adattabilità e occupabilità dei lavoratori, in particolare di quelli più vulnerabili; efficaci politiche attive del mercato del lavoro, che aiutino le persone a fare fronte a cambiamenti rapidi, riducano i periodi di disoccupazione e agevolino la transizione verso nuovi posti di lavoro; sistemi moderni di sicurezza sociale, che forniscano un adeguato supporto al reddito, incoraggino l’occupazione e agevolino la mobilità nel mercato.