FLORES (A. T., 95-96)
Isola malese dell'arcipelago della Sonda (Indie Olandesi), tra Sumbava e le isole Solor, bagnata a nord dal Mare della Sonda e di Flores, a sud dal Mare di Savu, che fa parte dell'Oceano Indiano. La superficie è di 15.175 kmq.; la popolazione, secondo gli ultimi dati, di 250 mila ab. L'isola, che era conosciuta un tempo con i nomi di Ilha Grande, Ilha de Larantuca, Endeh o Manggarai, costituisce la parte emersa d'una piattaforma sottomarina che bruscamente fronteggia il fondo profondissimo; la base è calcarea, ma su questa s'innalzano anche delle cime vulcaniche; le principali elevazioni sono il Potio Lika (m. 2383), l'Inerie (m. 2245) e l'Amboerombo (m. 2149). Il clima è tropicale; la temperatura media è di 29°-27°, con escursioni massime giornaliere di 10°, ed escursioni annue minime; cadono in media 1000 mm. di pioggia; in gennaio e febbraio soffiano in prevalenza venti di NO., in aprile e maggio di NO. e di SE., da maggio a ottobre di SE., in novembre e dicembre di SE. e NO. La flora è in parte rappresentata da savane, in parte da foreste. Principali articoli d'esportazione sono la cannella, l'olio di cocco e legni di pregio.
Scoperta dal portoghese Dal Cano, Flores fu ceduta nel 1859 dal Portogallo all'Olanda; l'interno è poco conosciuto. Le fattorie più importanti sono: Endeh, Larantoeka, Wae Werang, Badiawa, Ruting.
Etnologia. - La popolazione indigena, Indonesiani con molti elementi papuani, presenta, nei distretti montani interni, forme di cultura assai primitive. In diversi punti della costa, invece, sotto l'influsso malese, si sono formati piccoli stati con elementi culturali più elevati (islamismo, scrittura, ecc.).
L'alimento principale è costituito dal mais; si coltivano inoltre il miglio, la canna da zucchero, il tabacco, il cotone, l'indigo e il riso. La coltivazione di quest'ultimo è fatta soprattutto nei dissodamenti delle foreste, ladang, e solo di rado in campi a terrazza irrigati artificialmente, sawah. L'agricoltura, pur esistendo fra gli animali domestici anche buoi e cavalli, non adopera l'aratro. La caccia, in generale ai cervi, è considerata più che altro come un divertimento. La pesca comune è praticata con reti, mentre i pescicani e le razze sono presi con l'arpone. L'abbigliamento maschile consiste generalmente in una fascia girata intorno ai fianchi e in un mantello; quello femminile in una sottana e in un panno, aperto al collo, che copre tutto il busto. Sono praticati il tatuaggio e la limatura dei denti, e, tanto presso i maomettani quanto presso i pagani, la circoncisione. I villaggi sono costruiti di preferenza sulle alture e le case poggiano su pali bassi o su pietre. Raramente vi manca la "casina degli spiriti", che serve al culto degli antenati o degli spiriti, oppure un posto per i sacrifizi segnato da pietre o da pali biforcuti. La navigazione è praticata ancora per lo più con barche fatte di un tronco d'albero scavato. Originariamente ogni tribù aveva un capo (rakipu'u) consegnatario dei beni comuni, cui erano sottoposti i singoli capi di famiglia (raki). Oltre a questi nobili vi erano gli uomini liberi e gli schiavi. La famiglia è patriarcale. Il matrimonio si conclude per compera e spesso l'uomo deve lavorare per un certo periodo in casa dei suoceri per completare il pagamento. Gli abitanti delle montagne hanno combattuto lungamente contro gli Olandesi e fra di loro. A volte il cuore dei nemici coraggiosi veniva mangiato. I cadaveri sono sotterrati, o appesi agli alberi avvolti in un panno, o deposti sul terreno in casse a forma di barche o di cavalli.
Bibl.: J. Elbert, Die Sunda-Expedition des Vereins für Geographie, voll. 2, Francoforte sul M. 1911-12; J. B. C. M. van Suchtelen, Endeh (Flores), in Mededeelingen van het Bureau voor de Bestuurszaken der Buitenbezittingen, bewerkt door het Encyclopaedisch Bureau, XXVI, Weltevreden 1921 (con ricca bibliografia).