FLORIANO (Marcus Annius Florianus)
Fratello per parte di madre di Tacito, gli successe nella dignità imperiale per acclamazione dei soldati in Roma (aprile 276); fu ucciso nel luglio dello stesso anno dalle sue truppe mentre preparava la guerra contro Probo. Secondo le fonti aveva occhi foschi, naso camuso, ed era calvo, ma nessuno di questi caratteri, ad eccezione della rudezza dei tratti e dell'espressione rozza e brutale, si riscontra nelle effigi sulle monete, che pure presentano due varianti principali, oltre a lievi variazioni dovute ai diversi incisori delle differenti zecche. Il ritratto, nella ferma compattezza dei volumi, nelle vivaci notazioni fisionomiche, nella trattazione in massa unitaria dei corti capelli e della ruvida e cortissima barba (solo in una variante essa si distende in morbide e corte ciocche sul collo) si inquadra nella corrente espressionistica cui appartengono molti dei ritratti degli imperatori soldati. Nessun ritratto in scultura gli si può attribuire con sicurezza sebbene si sappia che gliene furono dedicati (Script. Hist. Aug., Tacitus, 16).
Bibl.: H. Cohen, Mon. Emp., VI, pp. 239-252; E. A. Stückelberg, Bildnisse Röm. Kaiser, Zurigo 1916, tav. 131; Mattingly-Sydenham, Rom. Imp. Coinage, V, i, pp. 350-360; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 3, tav. VI, n. 16; R. Delbrück, Münzbildnisse von Maximinus bis Carinus, Berlino 1940, pp. 161-166, tav. XXIV, A. 1-4; G. Bovini, Osservazioni sulla ritrattistica romana da Treboniano Gallo a Probo, in Mon. Ant. Linc., XXXIX, 1943, pp. 248-249; B. M. Felletti Maj, Iconografia romana imperiale (Quaderni e guide di Archeologia, II), Roma 1958, pp. 72-73, 275-276, tav. LIV, 189.