BEAUNE, Florimond de
Matematico, nato il 27 settembre 1601, morto il 19 agosto 1652. Amico e commentatore del Descartes, consigliere regio nella curia di Blois, fu il primo forse a capire l'importanza della geometria del Descartes. Il suo commento fu reso noto nell'edizione della Geometria del Descartes, pubblicata dallo Schooten nel 1649 e ripubblicata in Amsterdam nel 1659-1661, col titolo: Florimondi de Beaune in Geometria Renati Descartes Notae breves. Ivi sono pure contenuti i due opuscoli: De Aequationum Natura, consecutione et limitibus. Nella prefazione di E. Bartolino a questi opuscoli, risulta che il B. aveva scritto altresì un Traité de l'Angle solide, di cui sarebbe interessante ricercare, forse in Olanda, il manoscritto. Di questo manoscritto parla Erasmo Bartolino in una lettera a Cristiano Huygens nel 1657 (v. Huygens, Oeuvres, II, p. 113).
Il B., mentre continuò e illustrò i metodi del Descartes, studiò e comprese lo spirito dei Discorsi e Dimostrazioni matematiche intorno a due nuove Scienze di Galileo (1638). Ciò appare, ad es., nel ragionamento che fa per spiegare perché una forza quadrupla fa salire all'ottava la nota di una corda tesa; ma specialmente nella considerazione delle velocità come variazioni dello spazio percorso da un grave cadente, per mezzo del diagramma di Galileo.
È perduto lo scritto in cui il B. aveva enunciato le proprietà di quattro linee curve, di cui egli propose lo studio al Descartes, ma esso è stato ricostituito dalle risposte del Descartes in una lettera del 20 febbraio 1639 al B., pubblicata per la prima volta nel 1657. Queste quattro linee sono determinate da equazioni differenziali, le prime studiate dopo quella risolta da Nepero nel 1614 sotto forma meccanica, studiando il moto di un punto che si muove con velocità proporzionale allo spazio percorso. La terza delle curve del B. è una curva piana, che, in coordinate rettangolari, è definita dalla proprietà di avere la sottotangente costante. Il Leibniz, nel suo primo saggio di calcolo differenziale, nel 1684, prende come esempio questa curva del B., aggiungendo che il Descartes ne aveva tentata invano la risoluzione. Questi primi esempî del problema inverso delle tangenti, furono studiati e risolti dal Leibniz e da Giovanni Bernoulli (Opera, I, p. 128).
È commovente la descrizione del suo amico Erasmo Bartolino, della improvvisa morte del B., mentre, già cieco in seguito ad una grave malattia, dettava all'amico le sue scoperte matematiche.
Bibl.: cfr. Descartes, Oeuvres, II e V, Parigi 1898-1903. Ivi sono contenute sette lettere del B. al Mersenne, scritte negli anni 1638-39.