flottazione
Metodologia di separazione solido-solido che viene solitamente applicato al fine di aumentare la concentrazione di un minerale utile da un minerale di partenza in cui esso si trova in quantità ridotte. La flottazione non consente in genere di ottenere un prodotto a elevata purezza, per cui, essendo un processo a basso costo, è solitamente applicata come prima fra le diverse operazione di purificazione del materiale desiderato. Il processo di flottazione inizia con la riduzione del minerale di partenza in polveri fini aventi dimensioni comprese tra i 50 ed i 500 micron. Tale operazione ha lo scopo di incrementare l’area superficiale delle polveri. Successivamente le polveri del minerale vengono ricoperte con opportuni agenti chimici, chiamati agenti collettori o surfattanti, che hanno lo scopo di rendere la superficie dei microgranuli di minerale idrofoba e che vengono scelti appositamente in funzione del minerale che si intende estrarre. La polvere così trattata viene dispersa in vasconi contenti acqua, ai quali viene aggiunto un agente schiumogeno, all’interno dei quali viene fatta gorgogliare aria in bolle di piccole dimensioni. A causa della idrofobicità dell’agente collettore le bolle d’aria tenderanno a interagire con esso aderendo alla superficie delle polveri e trascinandolo quindi verso la superficie delle vasche, formando una schiuma ricca nel minerale desiderato che viene asportata in continuo. Il materiale indesiderato, detto ganga, si raccoglie invece sul fondo della vasca, da cui può essere asportato successivamente. Il punto chiave del processo di flottazione consiste nella scelta dell’adeguato collettore, che deve aderire in modo selettivo alle polveri del materiale che si intende separare e solo in parte alle altre polveri. I processi di flottazione consentono di purificare i minerali inizialmente presenti nel materiale di partenza in alcuni punti percentuali fino a percentuali dell’80÷90%, raggiungendo il 95% in alcuni casi particolari. La flottazione viene comunemente utilizzata per la purificazione di solfuri, per es. di rame, piombo e zinco, ma anche per la separazione di ossidi, fosfati e silicati.