fluttuazione economica
Espressione (ingl. business fluctuation), spesso utilizzata come sinonimo di ciclo economico (➔), che descrive l’alternarsi di una fase di espansione dell’attività economica – che si identifica tipicamente con un aumento persistente del PIL – a una fase di contrazione, ossia di riduzione del tasso di crescita o del livello del PIL. È possibile, e secondo alcuni economisti necessario, distinguere il ciclo dalla f. facendo riferimento alla teoria economica. Nella teoria economica del ciclo, si contrappongono due approcci. Secondo l’approccio del ciclo endogeno, le economie capitalistiche assumono spontaneamente un comportamento dinamico ricorrente di tipo ciclico. Nell’approccio impulso-propagazione, invece, l’attività economica tende a uno stato stazionario (del livello o del tasso di crescita del PIL), dal quale si discosta per effetto di uno shock. In assenza di quest’ultimo, quindi, non si verificherebbero né espansioni né contrazioni dell’attività economica: il PIL rimarrebbe costante (o crescerebbe a un tasso costante). Lo shock è tipicamente stocastico, pertanto descrivibile mediante una variabile aleatoria (➔), e temporaneo, ossia non permanente. Esso costituisce l’impulso che spinge il sistema economico fuori dello stato stazionario, per es. un aumento improvviso e temporaneo della domanda di beni. L’impulso si diffonde all’economia attraverso un meccanismo di propagazione: un aumento della domanda di beni, per es., dà origine a un incremento della produzione e del reddito (dei lavoratori addetti alla produzione dei beni la cui domanda è improvvisamente cresciuta), che a sua volta crea un’ulteriore domanda di beni. Si genera in questo modo una fluttuazione. Secondo i proponenti dell’approccio impulso-propagazione, quindi, l’alternarsi di espansione e contrazione non è caratterizzabile come un ciclo in senso stretto, ma come una f. innescata da uno shock stocastico temporaneo, i cui effetti si diffondono all’economia attraverso un meccanismo di propagazione e si affievoliscono nel tempo. Il ricorrere delle f. che si osserva nei dati è dunque dovuto al ripetersi nel tempo di shock.