FMI
– Sigla di Fondo monetario internazionale, istituto con sede a Washington creato insieme alla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS) in occasione della conferenza delle Nazioni Unite tenutasi a Bretton Woods nel luglio del 1944. Il mandato del FMI si fonda su due pilastri fondamentali: prevenire le crisi economiche e finanziare (crisis prevention) e contribuire, allo stesso tempo, a risolverle (crisis resolution). Il primo mandato si sostanzia nell’opera di sorveglianza del FMI, che consiste nel monitore le economie dei paesi membri, sia individualmente sia collettivamente, al fine di individuare vulnerabilità che potrebbero condurre a forme di instabilità economica o finanziaria. Il contributo del FMI alla risoluzione delle crisi segue invece un approccio volto a creare le condizioni iniziali per la ripresa economica e finanziaria del Paese interessato, in modo tale da consentirne il rinnovato accesso ai mercati finanziari a condizioni non proibitive. A tal fine, il fondo subordina l’erogazione dei propri prestiti a misure di aggiustamento economico. Tale condizionalità è indispensabile per affrontare le radici economiche profonde di una crisi, evitando che questa si ripeta in futuro; essa mira anche a contenere il rischio che le limitate risorse del FMI – in ultima istanza, i contributi versati dai suoi paesi membri – siano messe troppo facilmente a disposizione per creare una rete di salvataggio. Ciò deresponsabilizzerebbe sia i paesi debitori sia i loro creditori privati (v. ), di fatto creando le premesse per la crisi successiva. Il mutamento della distribuzione del potere internazionale, caratterizzato dall’ascesa economica dei grandi paesi emergenti (v. BRIC), ha determinato la decisione, concordata in occasione del vertice dei ministri finanziari del G20 riuniti a Gyeongju, in Corea del Sud, nel novembre del 2010, di aumentare negli organi direttivi del FMI il peso delle economie emergenti, a cui è stato trasferito il 6% delle quote di capitale dei paesi sviluppati. La Cina è diventata così il terzo azionista del fondo, nel cui consiglio sono entrati anche Brasile, Russia e India.