FOGGIA (XV, p. 581)
Il rinnovamento urbano di Foggia data dal marzo 1923 quando fu inaugurata la prima fontana d'acqua del Sele, risolvendosi così, con l'acquedotto pugliese, il secolare problema dell'acqua alle popolazioni della Capitanata. Da allora sono sorti i palazzi del podestà, del governo, delle poste, dell'Acquedotto pugliese, il palazzo degli studî nonché i due edifici fiancheggianti il giardino della Villa comunale. Le vie, sistemate con le condotte dell'acqua e delle fognature, furono asfaltate.
L'istituzione delle "fosse" (p. 582) per l'immagazzinamento dei cereali è scomparsa del tutto a Foggia in seguito alla costruzione di un silo della capacità di 450.000 quintali di grano.
Le condizioni economiche della città si sono avvantaggiate dal sorgere dell'industria per la fabbricazione della cellulosa di paglia (Industria cellulosa d'Italia: Incedit, gestita dall'Istituto poligrafico dello Stato) e della carta da paglia (v. provveditorato generale dello stato, App.). È stata costituita la Biblioteca Provinciale che ha ereditato la raccolta di Nicola Zingarelli e si sta rapidamente sviluppando. Sono stati costruiti nel territorio comunale tre villaggi rurali denominati La Serpe, Arpi Nova, Incoronata.