foldamero
foldàmero s. m. – In chimica, molecola costituita dalla ripetizione di unità chimiche semplici (monomeri) e avente la caratteristica di assumere in soluzione una conformazione ordinata, determinata da interazioni di natura non covalente che si stabiliscono tra monomeri non adiacenti. I f. sono oligomeri costituiti essenzialmente da una catena di monomeri che rappresenta l'ossatura della molecola, la quale, per la presenza di interazioni elettrostatiche e di van der Waals o di legami a idrogeno tra i frammenti della catena e tra la catena e il solvente, si ripiega su stessa assumendo una conformazione ordinata stabile che ne definisce in modo decisivo le proprietà chimiche e chimico-fisiche. Il termine f., introdotto nel 1996, richiama il processo di ripiegamento (folding) che ha luogo nelle macromolecole biologiche, quali proteine e acidi ribonucleici, determinandone la struttura secondaria (distinta dalla struttura primaria, che è la sequenza delle unità monometriche della catena, e dalle strutture terziarie e quaternarie, legate alla natura polimerica di queste molecole) e, di conseguenza, le funzioni biochimiche e biologiche. I f. sono dunque oligomeri sintetici che riproducono su scala ridotta (oligomerica anziché polimerica) le strutture secondarie osservate in natura, allo scopo di creare specie chimiche nuove, non presenti nei sistemi biologici e dotate di proprietà specifiche, che possono anche essere usate come elementi di partenza per la produzione di macromolecole. Il settore della chimica dei f. ha ricevuto molta attenzione nel primo decennio del 21° sec. per le possibili applicazioni in campo biologico e biomedico.