folgoreggiare
Verbo attestato solo in Pg XII 27 Vedea colui che fu nobil creato / più ch'altra creatura, giù dal cielo / folgoreggiando scender, ove il folgoreggiando sta per " a modo di folgore " (Buti), in riferimento alla traiettoria luminosa che D. ipotizza compiuta da Lucifero nella sua caduta dal regno dei cieli.
Molto bene il Cesari (Le bellezze della D.C., Venezia 1859, II 232) annota: " Io credo che Dante quando scrisse questa terzina, avesse l'occhio a quel detto di Cristo (Luca X 18) ‛ Videbam Satanam sicut fulgur de caelo cadentem ', e dico... che questo verso: Folgoreggiando scender da un lato, precipita più propriamente come saetta folgore, e fa vedere il capitombolo di quel superbo ".