Scrittore svedese (Berga, Kronoberg, 1904 - Ljungby, Kronoberg, 1985). Autodidatta, dopo una lunga esperienza operaia e una militanza anarchica, rinnovò con i suoi romanzi la letteratura proletaria svedese, denunciando non tanto la miseria e l'oppressione quanto la spietata logica del sistema produttivo: Död mans hand ("La mano di un uomo morto", 1946); Greppet hårdnar ("La morsa si stringe", 1948); Syndfull skapelse (1948; trad. it. Una settimana di peccato, 1989); Äldst i världen ("L'uomo più vecchio del mondo", 1959); Stenansiktet ("Volto di pietra", 1960). Scrisse anche saggi di critica sociale (Återblick och framtidssyn "Ripensamenti e prospettive", 1970).