Folle-Larghezza
Personaggio allegorico del Detto e del Fiore, corrispondente a Fole-Largece del Roman de la Rose. Raffigura la smodata larghezza nel donare, cioè la prodigalità. Nel Fiore è citata due volte come fondatrice del cammino nominato Troppo-Donare: L'uom appella il cammin Troppo-Donare, / e fu fondato per Folle-Larghezza; / l'entrata guarda madonna Ricchezza (LXXI 2; cfr. Roman de la Rose 7896-98 " Li chemins a nom Trop Doner; / Fole Largece le fonda, / Qui mainz amanz i afonda "); Intorno dal castello andai cercando / sed i' potesse trovar quell'entrata / la qual Folle-Larghezza avea fondata (LXXIV 3).
Nel Detto, F.-Larghezza offre la sua disastrosa ospitalità a chi ha la ventura d'inoltrarsi nel cammino guardato da Ricchezza (che corrisponde al cammino Troppo-Donare del Fiore), e ha per sua ancella Povertà: E sì avrai ad oste / Folle-Larghezza mala, / che scioglierà la mala / e farà gran dispensa / in sale ed in dispensa / e 'n guardarobe e 'n cella. / Povertà è su' ancella (v. 313). Il passo svolge alcuni spunti del Roman de la Rose; cfr. in particolare: " E se baignent ensemble en cuves / Qu'il ont es chambres toutes prestes, / Les chapelez de fleurs es testes, / En l'ostel de Fole Largece, / Qui si les apovreie e blece... " (vv. 10100 ss.), dov'è già l'immagine dell'ostello; e anche: " Or sui si povres devenuz, / Par les despens Fole Largece, / Qui m' a mis en cete destrece " (vv. 8010 ss.).