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FOLLIS

di Angelo Segrè - Enciclopedia Italiana (1932)
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FOLLIS

Angelo Segrè

. Unità monetaria che prende il suo nome da follis ("borsa") e compare alla fine del sec. III d. C. Il suo valore primitivo non è determinabile con precisione. Dal Cod. Theod., VII, 20, 3 (320) forse dell'ordine di grandezza del nummus (v. nummo). Il ragguaglio dei numismatici del follis con la moneta di Diocleziano di rame argentato, contrassegnata con XXI o KA è privo di base. Dopo il 498 il follis è una moneta di rame di 40 nummi, divisa in 4 pezzi di 10 nummi, chiamati impropriamente assi. Al tempo di Giustiniano il solido era di 210-180 folles, all'età dei Basilici di 288 folles. Ponendo il follis eguale a 40 denari, vediamo come il suo corso in oro fosse variabile (v. argenteo; denaro). Accanto al follis di rame argentato e di rame esiste un follis d'argento. Questo è eguale a 125 ἀργύρια o miliarensi o a 218¾ silique, pari a 9 solidi d'oro, 1 miliarense e 9 nummi. Questo follis, menzionato in testi che vanno dal 310 al 338, pesa 500 scrupoli pari a gr. 569. Un altro follis è ragguagliato a 2 λεπτὰ κατὰ δηναρισμόν: questi λεπτά sono pezzi di 20 nummi dopo la riforma monetaria di Anastasio. Esiste poi un follis che è un peso di 62½ libbre romane di 50 denari di 1¼ once. Questo follis è il talento leggiero di kg. 20,46, eguale a ½ talento di 125 libbre romane, pari a 100 libbre di Carlomagno. Il nome del follis è penetrato anche nella monetazione araba (fuls, pl. fulūs), con rapporto oscillante rispetto al dirham (v.).

Bibl.: O. Seeck, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, p. 2829 segg.; A. Segrè, Metrologia, Bologna 1928, p. 439 segg.; id., La circolazione monetaria del regno dei Franchi, in Rivista Storica Italiana, 1931, fasc. 4.

Vedi anche
argenteo Denaro d’argento che ebbe prevalenza tra le monete argentee nell’età imperiale romana. Dal 15 a.C. la coniazione fu riservata all’imperatore. La proporzione dell’argento nella lega andò sempre diminuendo da Nerone in poi, fino a ridursi nel 3° sec. a una parvenza superficiale e perfino a un semplice ... solido Moneta aurea del Basso Impero romano, che dal 325 in poi fu coniata della massa di 4,55 g (= 1/72 di libbra): si cercò in tal modo di dare al mondo romano una moneta stabile. Il solido ebbe corso soprattutto in Oriente, dove proseguì in età bizantina fino al 14° secolo. Nell’Alto Medioevo occidentale, ... moneta Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da intermediario degli scambi e da comune misura dei valori. antropologia Lo studio antropologico della ... detto il Grande Costantino I imperatore Costantino I (lat. Flavius Valerius Constantinus) imperatore, detto il Grande. - Imperatore romano dal 306 al 337. Nacque probabilmente nel 280, da Costanzo Cloro e da Elena, a Naisso (Mesia); visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu acclamato imperatore ...
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  • LIBBRE ROMANE
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Vocabolario
affollare²
affollare2 affollare2 v. intr. [der. del lat. follis «mantice»] (io affòllo, ecc.), ant. – Anelare, ansare: Fin che si sfoghi l’affollar del casso (Dante).
filugèllo
filugello filugèllo s. m. [lat. *follicellus, dim. di follicŭlus «palloncino, involucro», da follis «pallone», ravvicinato a filo1]. – Altro nome del baco da seta (v. baco2, n. 2).
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