fontana
. Per esprimere il concetto di " sorgente ", in senso concreto o figurato, D. dispone di tre distinti vocaboli: ‛ vena ', ‛ fonte ' , f., che comportano nell'uso qualche differenza di significato. ‛ Vena ' ricorre soltanto nel senso proprio di " origine " di un fiume, di un torrente, e riguarda la copia maggiore o minore delle acque convogliate, mentre f. indica una sorgente continua e perenne. Questo divario è segnato dal poeta in Pg XXVIII 124 L'acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta, / come fiume ch'acquista e perde lena; / ma esce di fontana salda e certa. Per il medesimo confronto, v. Pd XII 99 quasi torrente ch'alta vena preme, e Rime C 53 ss.
Più vicino a f. è ‛ il fonte ' o ‛ la fonte ', che, quando non vogliano dire " specchio d'acqua " o " fontana " nel senso più comune (Guido delle Colonne Gioiosamente 25 " Come fontana piena / che spande tutta quanta ") o altre particolari nozioni, possono essere adoperati per " sorgente ", " scaturigine " (If VII 101, XXV 98), e più spesso con valore figurato (Pg XV 132, Pd IV 116, XXIV 9). Per questa via si svolge il senso di f., in quanto, a eccezione di Pd IX 27 le fontane di Brenta e di Piava, dove si tratta di " sorgente " di veri e propri fiumi, negli altri luoghi la parola passa a indicare " fonte " di fiumi divini, quali sono quelli del Paradiso terrestre, di cui si parla nei versi già citati (Pg XXVIII 124) e in Pg XXXIII 113 Ëufratès e Tigri / veder mi parve uscir d'una fontana; a questi fiumi bisogna aggiungere anche il Nilo, ricordato in Rime CIV 53 mirando sé ne la chiara fontana, la cui fonte si credeva fosse nel Paradiso terrestre (B. Latini Tesoretto 945 ss.). In altri, esempi f. sale a significare simbolicamente la fonte di ogni cosa, Dio stesso (altrove indicato con ‛ fonte ': v.): grazia che da sì profonda / fontana stilla (Pd XX 119); poi si tornò a l'etterna fontana (XXXI 93), e la madre di Dio: se' di speranza fontana vivace (XXXIII 12).
L'idea implicata nel termine f. è quella di una divina e inesauribile fonte da cui si attinge grazia, beatitudine, speranza, ecc. La parola è quasi sempre accompagnata da aggettivi (salda e certa, profonda, etterna, vivace, chiara), determinanti la qualità soprannaturale dei soggetti cui sono riferiti.
In Fiore XLIV 2 Quel Socrato, dond'i' ti vo parlando, / sì fu fontana piena di salute, la parola è usata figuratamente, riferita a Socrate, " fonte di sapienza ".