fonte
La forma maschile (come nel latino) si alterna a quella femminile, quando il termine è in senso proprio, mentre prevale quando è in senso figurato. In senso proprio, nel preciso significato di " sorgente ", in Rime CIV 46 di fonte nasce il Nilo picciol fiume; anche in If XXV 98 e Pd III 18, dove il f. è, rispettivamente, quello in cui Ovidio / ... [Aretusa] converte poetando, e quello che D. chiama altrove lo specchio di Narcisso (lf XXX 128; cfr. Met. V 572 ss., III 407 ss.). In Cv III XV 16 le fonti de l'acque traduce il biblico " fontes aquarum " (Prov. 8, 28). In altri passi si tratta di " sorgente " o " corso d'acqua ", più o meno precisamente determinato. Così, se in If XX 64 è indicata solo in modo piuttosto generico la zona compresa tra Garda e Val Camonica e Pennino che per mille fonti... si bagna, la fonte che bolle e riversa / per un fossato che da lei deriva (VII 101; " L'acqua, quando rampolla, bolle e spargesi fuori ", Buti) diventa poi il tristo ruscel che in la palude va c'ha nome Stige (vv. 106-107); e il chiaro fonte di Pg XXX 76 è precisamente identificabile nel Lete. Infine, la Fonte Branda, cui l'assetato maestro Adamo rinuncerebbe, pur di vedere accanto a sé l'anima trista / di Guido o d'Alessandro o di lor frate (If XXX 76-78), è " una fonte che è a Siena molto abondevole d'acque, et ha bonissima acqua " (Buti); oggi si tende a identificare in Fonte Branda una f. presso il castello di Romena, che " versa ancora le sue fredde linfe come al tempo di Mastro Adamo " (Torraca); ma non sono mancati studiosi che sono ritornati alla f. di Siena, come F. Bargagli-Petrucci (Le fonti di Siena e i loro aquedotti, Siena-Firenze-Roma 1906; e v. anche F. Vivaldi, Qualche segreto della D.C., Firenze 1968, 13-17). Il sacro fonte (Pd XII 62) è quello battesimale, cui si allude anche in XXV 8.
È frequente anche il senso traslato, in cui l'idea della " sorgente " onde qualcosa deriva si piega a diversi significati: abbiamo così l'immagine di coloro che sanno, che sono quasi fonte vivo, de la cui acqua si refrigera la naturale sete [di sapere] (Cv I I 9; al " sapere ", o meglio a una " sostanza di pensiero ", si allude anche in Pd XXIV 57); o l'immagine della luce del sole, la quale... da uno fonte derivata, ci risulta diversamente da le corpora essere ricevuta (Cv III VII 3); o quella delle diverse operazioni umane (ivi comprese anche le scienze: " matematiche ", dice infatti il Buti), cui esperïenza... esser suol fonte (Pd II 96), " cioè principio dimostrativo, come la fonte ai fiumi " (Buti; e cfr. ancora, con valore più generico, Cv III XIII 9).
Sempre con valore traslato, f. può riferirsi a una persona: Or se' tu quel Virgilio e quella fonte / che spandi di parlar sì largo fiume? (If I 79); analogamente, il fonte del gentil parlare (Rime LXXXVI 12) è Amore personificato, il ‛ dittatore ' del Purgatorio (XXIV 59), come nota il Contini.
In altri casi il termine indica Dio, l'etterno fonte da cui sgorgano l'acque de la pace (Pg XV 132), quello ond'ogne ver deriva (Pd IV 116; ma Benvenuto intende qui il f. " sacrae theologiae "; così Serravalle, Vellutello e altri), e che alimenta anche il pensiero di D. (XXIV 9), " imperò che ogni nostro buono pensieri ‛ viene ' da Dio " (Buti; cfr. il v. 57 già ricordato: Beatrice… pronte / sembianze femmi perch'ïo spandessi / l'acqua di fuor del mio interno fonte). Cfr., per questi passi, " Fons sapientiae verbum Dei " di Ecli. 1, 5, e Tomm. Sum. theol. I 16 5c e ad 3 " sequitur quod non solum in ipso sit veritas, sed quod ipse sit ipsa summa et prima veritas... Omnis... apprehensio intellectus a Deo est: unde quidquid est veritatis... totum est a Deo ".