foracchiato
Participio, in funzione di aggettivo, da ‛ foracchiare ' (da ‛ forare ', con suffisso iterativo). E usato una sola volta, in If XIX 42 la giù nel fondo foracchiato e arto, ed è spiegato nei vv. 13-15 dello stesso canto: Io vidi per le coste e per lo fondo / piena la pietra livida di fóri, / d'un largo tutti e ciascun era tondo. Il Buti chiosa: " Foracchiato ed arto, cioè stretto e pieno di fori ". Qualche interprete fa questione circa la condizione dei fori sparsi per il fondo della bolgia e la ristrettezza dichiarata del luogo (arto). Benvenuto spiega: " Pleno foraminibus arctis "; ma è evidente che quanto più grande è il numero dei fori, tanto più esiguo diventa lo spazio solido disponibile. Vincenzo Valente