force
. Una sola volta per " forbici ", in locuzione figurata: lo tempo va d'intorno con le force (Pd XVI 9). La voce fiorentina è forfici (V. Castellani, Nuovi testi), da cui f. non può derivare. Il Parodi proponeva l'ipotesi, ripresa poi dal Sapegno, di un plurale di ‛ forca ' (v.) nella forma latineggiata ‛ force ', scelta anche per esigenza di rima, come in altri casi (cfr. biece, bobolce, vinci, caduci), quasi tutti della terza cantica.
Gli antichi sentirono diversamente: " colle force, cioè colle forbici ed è nome sincopato per fare la rima " (Buti). In questo caso la forma dipenderebbe dall'antico francese forces (sec. XII).
Bibl. - Parodi, Lingua 249.