FORCONE o Forcona
Vocabolo d'incerta etimologia (Forum Conae?) che nel Medioevo designava il territorio vestino a SO. della catena del Gransasso.
Nella Civitas Furconiae o Civitas S. Maximi (oggi Civita di Bagno, presso Aquila) la tradizione voleva sepolto il corpo di S. Massimo ivi presso martirizzato verso il 250. Ottone I volle asportare parte delle reliquie di S. Massimo. Sennonché, ammonito da prodigiosi avvenimenti, eresse Forcone in episcopato, donando al vescovo l'intero contado ed altri beni nelle vicinanze. Il relativo diploma, datato dal 956, conservato nella cattedrale aquilana, è apocrifo: così pure la conferma elargita da papa Giovanni XIII. Non v'è dubbio però che, fin da antichissimi tempi e almeno dal sec. VII, Forcone avesse avuto vescovi proprî, forse già dalle origini distinti e autonomi da quelli dell'altra diocesi vestina di Penne. Non si trova invece memoria alcuna di dominio politico o feudale dei vescovi stessi su Forcone. Il contado è dominato invero nel 1077 dal conte Oderisio di Collimento, della stirpe dei conti dei Marsi, fondatore della badia benedettina di S. Giovanni in Collimento e, prima di Oderisio, dal padre conte Berardo. Annessa Forcone al regno di Sicilia, il contado si frazionò in più contee, fra cui notissime quelle di Ocre e di Barili. Al tempo di Federico II gli abitanti di Forcone, uniti a quelli d'Amitemo, sotto la protezione di Gregorio IX, si sollevarono e più tardi concorsero alla fondazione della nuova città dell'Aquila, dove papa Alessandro IV il 20 febbraio 1257 trasferì l'antico episcopato furconiense, investendone lo stesso Berardo da Padula, ultimo vescovo di Forcone. Da allora Forcone passò a far parte integrale del comune, del contado e della diocesi aquilana.
Bibl.: Coppola, Dissertazione sopra gli Atti di S. Massimo ecc., Napoli 1749; V. M. Giovenazzi, Della città di Aveia nei Vestini, Roma 1723; R. Carli, Del contado furconiense, in Memorie storiche della città di Peltuino, oggi Ansidonia, Aquila 1797; I. Ludovisi, Storia dei contadi d'Amiterno e Forcone nelle loro relazioni con l'origine dell'Aquila, in Bollettino della Soc. di st. patr. negli Abruzzi, VII (1895), p. 30 seg.; id., Storia della diocesi d'Amiterno e di Forcone, ibid., VII (1895), p. 160 seg.; L. Palatini, Cenni storici della badia e prepositura di S. Eusanio Forconese, ibid., IX (1897), p. 135; C. Rivera, I conti de' Marsi, Teramo 1913-15 (pubbl. incompleta), pp. 186-194. Per la dinastia Collimentana in Forcone v. bibl. in C. Rivera, L'annessione delle terre d'Abruzzo al regno di Sicilia, in Arch. stor. it., s. 7ª, VI (1926), Firenze 1927, p. 222.