foreign fighter
loc. s.le m. Giovane occidentale che decide di combattere per lo Stato islamico condividendone l’ideologia e i metodi.
• Dopo gli attentati parigini, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha spiegato che, anche se non vi sono elementi concreti che indichino nell’Italia un obiettivo degli integralisti, l’allerta è comunque al massimo. Tutti i soggetti a rischio, dai foreign fighters ai «reclutatori» fino ai semplici sospettati di «contiguità terroristica» inoltre sarebbero monitorati. (Massimo Malpica, Giornale, 11 gennaio 2015, p. 6, Il Fatto) • Il numero uno dei servizi Usa [James Clapper] ha inoltre sostenuto che il Daesh «ha tratto vantaggio, in qualche misura, della crisi dei migranti in Europa». Ma ha sottolineato che la minaccia principale deriva dai «foreign fighters», cittadini europei che si sono arruolati nelle fila del Daesh in Siria o in Iraq. (Elena Molinari, Avvenire, 27 aprile 2016, p. 5, Primo piano) • Occorre una politica comune per neutralizzare quei criminali di guerra che sono i foreign fighters, coloro che sono andati a combattere con lo Stato islamico, e che ora tornano in Europa. Ciò che è venuto fuori dal vertice di Bruxelles a questo proposito è poco e insufficiente. (Angelo Panebianco, Corriere della sera, 24 giugno 2017, p. 1, Prima pagina).
- Espressione inglese composta dall’agg. foreign ‘straniero’ e dal s. fighter ‘combattente’.
- Già attestato nel Giornale d’Italia del 20 giugno 2013, p. 4, Primo Piano (Federico Colosimo).
> combattente straniero.