FORINO
Famiglia di musicisti attivi a Roma nel sec. XIX.
Ferdinando nacque a Napoli nel 1837. Iniziati gli studi di violoncello al conservatorio di S. Pietro a Maiella con G. Ciandelli, fu chiamato a Roma nel 1864, dove entrò a far parte del quartetto fondato dal violinista T. Ramaciotti, deciso promotore della rinascita della musica strumentale a Roma. Gli altri componenti del quartetto erano il secondo violino T. Monachesi, il violista G. Throschel e il pianista E. Gabrielli, poi sostituito da G. Sgambati a partire dal 1860.
Nel 1867 Ferdinando divenne primo violoncello nell'orchestra del teatro Apollo, mentre con la nascita del liceo musicale di S. Cecilia (avvenuta ufficialmente nel 1877, anche se l'istituto era attivo fin dal 1869), ebbe la nomina a professore di violoncello, affiancando i fondatori dell'istituzione, Sgambati ed E. Pinelli che, nella stessa sede, avevano ottenuto dalla Pontificia Accademia di S. Cecilia l'autorizzazione a tenere corsi privati e gratuiti di pianoforte e violino.
In ambito romano molto intensa fu l'attività concertistica. Particolarmente interessato all'opera di divulgazione del repertorio cameristico europeo, nel 1881 fece parte - insieme con Sgambati, Monachesi, E. Masi e R. Iacobacci - della Società romana del quintetto fondata dallo Sgambati nel 1881; nel 1893, con regio decreto, il complesso passò ufficialmente al servizio della famiglia reale e fu autorizzato a fregiarsi del titolo di "Quintetto di Corte di S.M. la Regina"; i concerti si tenevano al Quirinale e successivamente, dal 1904, nel palazzo Piombino, nuova residenza di Margherita di Savoia, appassionata dilettante di musica.
Seppur in maniera modesta, Ferdinando si dedicò anche all'attività compositiva: ricordiamo in particolare un concerto per violoncello e orchestra, numerose sonate per violoncello e pianoforte, due parafrasi per violoncello e pianoforte su motivi celebri di opere di G. Verdi e P. Mascagni, rimaste per lo più inedite e attualmente non rintracciabili.
Ferdinando morì a Roma il 6 dic. 1905.
Luigi, figlio di Ferdinando e di Aldemirra Baldelli, nacque a Roma il 20 ag. 1868. Intraprese giovanissimo lo studio del violoncello, sotto la guida del padre, e completò la sua formazione musicale dedicandosi allo studio del pianoforte con Luisa Massaruti Rossi e a quello della composizione con C. De Sanctis. Dotato di grande talento, si affermò molto presto come violoncellista e nel 1882 vinse il concorso per il posto di primo violoncello nell'orchestra del teatro Apollo di Roma; nel 1889 si recò a Parigi ed entrò a far parte dell'orchestra del Théâtre - Italien.
La fama raggiunta in breve tempo gli permise di ottenere nel 1890 la nomina a direttore del nuovo conservatorio nazionale di Buenos Aires, carica che mantenne sino al 1900. Contemporaneamente, durante i soggiorni italiani, fondò un quartetto d'archi e alternò tale attività con la direzione del civico istituto musicale di Viterbo dove, negli anni 1894-95, ricoprì la carica di maestro di cappella della cattedrale.
Tornato definitivamente in patria, vinse nel 1901 il concorso per la cattedra di violoncello presso il liceo musicale di S. Cecilia di Roma, succedendo a G. Morelli. A Roma impegnò gran parte del suo tempo nell'attività concertistica: oltre alle numerose prestazioni in qualità di solista presso la sala dei concerti dell'Accademia di S. Cecilia, collaborò con numerose formazioni cameristiche, tra cui il quintetto Gulli e il quintetto della regina Margherita, di cui fece parte dal 1901 al 1906.
Negli stessi anni fu nominato direttore artistico della R. Accademia filarmonica romana. Intensa fu la sua attività di organizzatore di concorsi musicali: tra il 1915 e il 1920 ne organizzò cinque nazionali di liuteria. Oltre all'incessante attività di violoncellista, si dedicò saltuariamente alla composizione; scrisse anche su vari metodi progressivi per lo studio del violoncello e del pianoforte.
Luigi morì a Roma il 5 giugno 1936.
Delle sue opere ricordiamo: Il violoncello, il violoncellista ed i violoncellisti (Milano 1905); Apuntes sobre las nociones elementales de musica y sobre el solfeo (Buenos Aires s.d.); Apuntes dehistoria y estetica de la musica (Roma s.d.); Apuntes de armonía complementaria (ibid. 19o5); Corso di solfeggio (ibid. 1919); Tecnica razionale e progressiva del violoncellista (I-V, Milano 1919); La liuteria italiana, discussione e proposte (Roma s.d.); Sull'insegnamento del violoncello (ibid. s.d.); Come si studia nei conservatori di musica. Considerazioni e proposte (ibid. 1930); Giovanni Sgambati (ibid. 1932).
Tra le sue composizioni (in gran parte inedite e scritte in epoca non precisata) ricordiamo: romanze per voce e pianoforte; studi per pianoforte; sonate, esercizi e studi per violoncello; sonatine e studi per violino tra cui Quattro pezzi caratteristici; due concerti per violoncello e orchestra; S. Francesco parla alle tortore, Les prières e i Quattro pezzi su alcuni temi delle partite per violoncello solo di J.S. Bach; Baccus, opera in un atto per soli, coro e orchestra (1898); Pomeriggio nella campagna romana, per soli, coro e orchestra (1913).
Ettore, fratello minore di Luigi, nacque a Roma nel 1875; si dedicò sin da giovane allo studio del pianoforte sotto la guida dello Sgambati, presso il liceo musicale di S. Cecilia; si interrompeva così quella tradizione familiare di valenti violoncellisti quali erano stati il padre Ferdinando e il fratello. Nel 1889 Ettore fu chiamato dal fratello Luigi in Argentina, per collaborare alla direzione del conservatorio nazionale di Buenos Aires, carica che mantenne anche dopo la partenza definitiva per l'Italia di Luigi. Non raggiunse mai la fama del padre e del fratello come concertista; ebbe comunque l'indiscusso merito di rendere il conservatorio nazionale di Buenos Aires una delle più importanti istituzioni musicali dell'Argentina.
Morì a Buenos Aires il 10 ott. 1933.
Fonti e Bibl.: Z.P. Zuliani, Roma musicale, Roma 1878, pp. 67, 102; C. Mannucci, L'arte a Roma. Biografia dei maestri di musica, Roma 1881, pp. 49 ss.; A. De Angelis, Franz Liszt a Roma, in Riv. music. ital., XVIII (1911), p. 353; Id., I musicisti italiani contemporanei. G. Sgambati, ibid., XIX (1912), pp. 151 s., 156; G.M. Angelini Giustiniani, Vita musicale romana nei ricordi di un buongustaio, in Corriere d'Italia (Roma), 7 apr. 1923; L'Accademia filarmonica romana dal 1869 al 1920. Memorie storiche…, a cura di R. Giraldi, Roma 1930, pp. 42, 46, 62, 77, 80, 191, 206, 212 (per Ferdinando); R. Accademia di S. Cecilia. Annuario 1934-35, pp. 73 s.; A. De Angelis, La musica a Roma nel secolo XIX, Roma 1935, pp. 29, 31, 42, 49, 57 s., 65, 116; Id., Musica nei salotti romani dell'Ottocento, in Studi romani, VII (1950), p. 304 (per Ferdinando); R. Meloncelli, G. Sgambati e la vita musicale romana dell'ultimo Ottocento, ibid., XXX (1982), 2, pp. 218, 228; A. Quattrocchi, Storia dell'Accademia filarmonica romana, Roma 1991, pp. 125, 152, 168; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, pp. 554 s.; Suppl., pp. 315 s.; Diz. encicl. universale della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 801.