formiche
Piccole lavoratrici instancabili
Nei prati, nei boschi o in città, ovunque possiamo trovare un gran traffico di formiche che vanno e vengono dai formicai. Le formiche sono insetti sociali che vivono in comunità con una ben precisa divisione dei compiti. I maschi hanno solo una funzione riproduttiva. Le formiche si nutrono di alimenti di ogni tipo e sono predatrici. Alcune allevano afidi e altre coltivano funghi. Sono utilizzate per la lotta biologica agli insetti dannosi
Tranne che ai Poli, le formiche sono diffuse in tutto il mondo: ora dannose, ora utili, formano un gruppo composto da più di dodicimila specie. Si può ben dire, pertanto, che le formiche siano dappertutto, e aveva ragione il re Salomone ad ammonire i pigri a prendere esempio da questi insetti, che non conoscono l'ozio!
Le formiche appartengono all'ordine degli Imenotteri, quindi parenti stretti delle api e delle vespe, e come loro vivono in società. Però, se le osserviamo bene, scopriremo ben presto che, mentre le api e le vespe della stessa specie sono tutte più o meno delle medesime dimensioni, tra le formiche di un formicaio ce ne sono di più piccole e di più grandi. Le piccole sono le operaie, che svolgono tutti i lavori 'di casa' ‒ dall'allevamento della prole alle pulizie ‒ mentre quelle più grandi sono i cosiddetti soldati (ma sarebbe meglio dire soldatesse, perché si tratta di femmine) destinati alla difesa del formicaio o a fare razzie.
Come tra le vespe e le api, la deposizione delle uova è compito solo di certe femmine, dette regine, mentre i maschi compaiono soltanto al momento dell'accoppiamento. È allora che un gran numero di individui maschi e di regine ‒ gli unici dotati di ali ‒ spiccano il volo in massa e si accoppiano. Dopo essere state fecondate e aver perso le ali, le regine fondano nuove società, per lo più scavando nel suolo, mentre i maschi, fatto il loro dovere, muoiono in breve tempo.
Le formiche si nutrono nei modi più vari: ora raccogliendo semi che ammassano nei loro magazzini sotterranei, ora lappando il nettare dei fiori, ora andando a caccia di altri insetti. È in forza di questa loro attività predatoria che fin dai tempi più remoti sono state impiegate dai Cinesi e dagli Arabi per difendere dalle infestazioni agrumeti e palme. Questi stessi metodi di lotta biologica sono stati adottati ai giorni nostri, trasferendo le formiche rosse (Formica lugubris), molto voraci, dai boschi delle Alpi a quelli dell'Appennino per difendere gli alberi.
Ma le formiche non si accontentano di raccogliere e di predare il loro cibo. Il fitto viavai che spesso si nota sulle piante è dovuto alle formiche che si arrampicano per andare a 'mungere' gli afidi (i cosiddetti pidocchi delle piante), che sono in un certo senso il loro bestiame. Ne tamburellano l'addome con le antenne e quelli emettono gocce di un liquido zuccherino, la melata. Le formiche ne vanno pazze, al punto che proteggono gli afidi dai loro nemici, scacciando le coccinelle che vorrebbero mangiarli. Inoltre, alcune formiche del genere Atta dell'America centromeridionale hanno inventato, milioni di anni prima di noi, l'agricoltura: in fitte schiere tagliano con le mandibole le foglie degli alberi e portano questi frammenti in certe camere sotterranee del formicaio, dove vengono trasformati in un paté su cui le addette 'seminano' i funghi di cui si nutriranno. I funghi non desiderati vengono estirpati, proprio come facciamo noi con le erbe infestanti che crescono nei campi.
Al contrario di quello delle api, il linguaggio con cui comunicano tra loro le formiche è ancora oggetto di supposizioni. Si sa che talune stridulano e sono state osservate gesticolazioni antennali, ma la cosa certa è che emettono sostanze odorose (dette feromoni), usate per dare l'allarme oppure per segnare le piste che vanno dal formicaio ai luoghi di raccolta del cibo. Infine, le formiche praticano la guerra e lo 'schiavismo': invadono gli altri formicai per espropriarli delle riserve di semi, oppure rapiscono le larve delle operaie. Il fatto curioso è che esistono specie in cui sono presenti soltanto i soldati, del tutto incapaci di svolgere i lavori da operaie e perfino di nutrirsi da soli. Grandi e grossi, sanno fare soltanto la guerra, per cui devono ricorrere alle operaie di altre specie facendone delle schiave al loro servizio.