fornire
Verbo di largo uso in prosa e in verso nella lingua antica; D. lo adopera poche volte.
Usato all'attivo, f. ha il senso di " portare a termine ", " dare compimento ", in Pg XXII 6 le sue voci / con ‛ sitiunt ', sanz'altro, ciò forniro (lo stesso senso in Fiore III 14, CXXVIII 14, CCXXIV 4). " Procurare ", " rifornire ", in Pd XI 132 le cappe [dei religiosi] fornisce poco panno, e in Fiore XXX 2 Quand'ell'ebbe il castel di guernigione / fornito. " Adempiere " un compito, in Pd XXX 18 poco sarebbe a fornir questa vice, e, con valore passivo, in Pg XII 132 la mano... quello officio adempie / che non si può fornir per la veduta. In Fiore LXXVIII 6 una domanda [cioè, una " richiesta "], / la qual fornita converrà che sia, al passivo, vale " eseguire ", come suggerisce il Petronio.
Ancora al passivo f. ricorre (unica volta in prosa), in Cv II IV 8 nel senso di " arrecare ": avvegna che per [" dalla "] ragione umana queste oppinioni di sopra fossero fornite.
Nella forma del participio passato in funzione predicativa congiunto con un complemento di relazione, f. vale " provveduto ", in If XXI 40 quella terra, che n'è ben fornita (Lucca, di barattieri); XXIV 58 Leva' mi allor mostrandomi fornito / meglio di lena; similmente in Fiore CLVIII 10, CLXII 9, e, unito a un aggetivo, CXXX 7 la sua scarsella avea pien'e fornita / di tradigion. Diverso il costrutto e il valore del verbo in Fiore CLXIV 6 guardati che tu sie ben fornita / di ritener la lezion c'hai udita, " bada che tu abbia prima terminato di apprendere bene, sì da ritenerla, la lezione " (Petronio).
Una volta il participio è usato come sostantivo: affermando che 'l fornito / sempre con danno l'attender sofferse (If XXVIII 98), e significa " colui che è preparato all'azione "; è ricordo del verso di Lucano " semper nocuit differre paratis " (I 281).