forno
Il termine compare una volta nel Fiore, in un campione di parola per eccellenza ‛ comica ' (il parlante è Malabocca): e giva per le mura tutto 'ntorno / dicendo: " Tal è putta e tal si farda, / e la cotal ha troppo caldo il forno, / e l'altra follemente altru' riguarda " (XXXII 13).
Il Petronio parafrasa " la tale è troppa calda ". Tuttavia sarà da intendere più specificamente come metafora dell'organo sessuale femminile; e non è forse da escludere un collegamento paretimologico della parola con ‛ fornicare ' (cfr. anche il forneccio di CXXIX 13). L'immagine verrà poi ripresa verso la fine del poemetto, in prossimità del compimento della favola amorosa.
Il luogo corrispondente del Roman de la Rose suona: " Ceste est vilaine, ceste est fole, / E ceste si a trop parole " (vv. 3907-3908), rispetto a cui appaiono nel Fiore i tratti di audacia e potenza espressiva tipici dell'immaginazione dantesca.
La forma alterata ‛ fornello ' appare due volte nel Fiore, , nelle parole che Venere rivolge a Paura e Vergogna nell'imminenza del cedimento amoroso della donna, e designa, come f., l'organo sessuale femminile: Ben poco varrà vostra difensione, / quand'i' v'avrò il fornel ben riscaldato (CCXXI 14), e Molto le va Venusso minacciando, / dicendo, se non rendono il castello, / ched ella metterà fuoco al fornello, / sì che per forza le n'andrà cacciando (CCXXII 3). L'espressione, attribuita a Venere, portatrice del fuoco amoroso (cioè, infine, raggiante folle amore, come la Venere pagana di Pd VIII 1 ss.), fa corpo con le metafore legate alla fiamma d'amore (‛ brandone ', ‛ fuoco ', ‛ accendere ', ecc.).