MAGI, Fortunato
Nacque a Lucca il 6 ott. 1839 da Sante e da Angela Galli. Fu iscritto all'istituto musicale della sua città almeno dall'anno scolastico 1849-50. Secondo le consuetudini di quell'istituto il M. frequentò le classi di canto, pianoforte, organo, violino, "accompagnamento numerico", fino a quelle di composizione e contrappunto, per le quali, dal 1852, fu allievo di Michele Puccini (il padre di Giacomo), a quell'epoca già marito della sorella del M., Albina. Conseguì il diploma di composizione il 7 marzo 1857 (Lucca, Arch. dell'Istituto musicale, 1857, n. 5).
Alla fine del 1857 il M. fu nominato "maestro d'armonia e suono d'organo", nonché organista accompagnatore nella cappella e nelle scuole musicali del Comune di Lucca, carica che gli fu confermata dopo un regolare concorso nel 1860. Due anni più tardi ottenne pure gli insegnamenti di secondo solfeggio e di "accompagnamento numerico".
Nel 1863 fu nominato socio onorario della neonata Società del quartetto di Lucca. L'attività del M. come pianista in seno alla Società del quartetto fu assai intensa: si segnala in particolare l'esecuzione, con A. Michelangeli, della sonata in si bemolle G25 di L. Boccherini per pianoforte e violino.
Alla morte di M. Puccini (23 genn. 1864), il M. gli subentrò come insegnante di composizione e contrappunto all'istituto musicale, maestro della cappella comunale e organista della cattedrale, con l'obbligo di cedere alla sorella Albina metà dello stipendio (Lucca, Arch. storico comunale, Delibere consiliari, 1864, n. 25; Ibid., Arch. arcivescovile, Opera S. Croce, Ponenza Puccini per organista).
La clausola secondo la quale il M. avrebbe dovuto cedere tali incarichi al nipote Giacomo (che al tempo aveva da poco compiuto i cinque anni) quando questi fosse stato in grado di assumerli non figura nelle relative delibere, contrariamente a quanto si legge in molte biografie su Puccini; è invece presente nella delibera di successione nella carica di organista e maestro di cappella della Confraternita della Ss. Pietà del Riscatto.
Con l'assunzione di tali cariche, il M. assunse un ruolo egemone nella vita musicale di Lucca, dove la sua attività, in particolare dopo il 1864, fu molto intensa. Furono anni ricchi di riconoscimenti: nel 1869 il M. fu aggregato come "maestro esercente" all'Accademia di S. Cecilia in Roma e nominato socio corrispondente dell'Accademia "L. Cherubini" di Firenze; nel 1875 divenne socio onorario nella classe dei compositori dell'Accademia filarmonica di Bologna. Nel 1871 era stato nominato anche maestro concertatore del teatro del Giglio e degli altri teatri comunali di Lucca.
Nel 1872 il Consiglio comunale approvò un nuovo regolamento dell'istituto musicale come risposta alle critiche che da qualche tempo erano mosse sul funzionamento della scuola. Il regolamento, in base al quale il M. fu nominato anche direttore artistico e scientifico dell'istituto e della cappella comunale, provocò forti contrasti fra il Comune e il M. su questioni economiche e didattiche che si conclusero con le dimissioni del Magi.
Nell'anno scolastico 1871-72 il M. aveva avuto tra gli allievi di armonia pratica e di organo il nipote Giacomo Puccini e aveva condotto A. Catalani al diploma in composizione. Non trovano conferma documentaria le notizie presenti in alcune biografie su Puccini, su un rapporto assai difficile tra maestro e allievo a causa dell'eccessiva severità del Magi.
Dal 1857 il M. si dedicò soprattutto alla produzione di musiche per le celebrazioni tradizionali come la festa di S. Croce (messe e parti di messa, I e II vespri, "mottettoni" per organici imponenti, perlopiù soli, doppio coro, grande orchestra, cui a volte aggiunge una banda) e fu molto apprezzato per il completamento di una messa lasciata incompiuta da M. Puccini ed eseguita per la prima volta per il capodanno del 1870 (le partiture sono conservate presso la Biblioteca dell'Istituto musicale di Lucca).
Il catalogo della musica sacra comprende anche varie Lamentazioni per voce solista e armonium, un'Ave Maria per basso e orchestra e un Miserere per coro e orchestra. Al periodo lucchese risale anche un'azione sacra (in realtà concepita come un breve melodramma), Esther (partitura autografa, ibid.), rappresentata nel 1860 al teatro del Giglio. Da segnalare anche la breve "azione melodrammatica" Le ultime ore di Francesco Burlamacchi (libretto presso la Biblioteca statale di Lucca; partitura autografa presso la Biblioteca dell'Istituto musicale di Lucca) rappresentata nel 1865. Di notevole interesse il fatto che il M., fin dagli anni giovanili, abbia composto alcune sinfonie, o genericamente pezzi sinfonici, per orchestra, altre per orchestra e banda, e che tali composizioni siano state eseguite a Lucca anche in occasioni diverse da quelle consuete a uso liturgico. A questo genere sembra appartenere anche il Preludio per varii strumenti, in realtà per grande orchestra (ibid.), composto nel 1877 a La Spezia.
Alla fine del 1872 il M. accettò il posto di maestro di cappella e organista della cattedrale di Sarzana, con uno stipendio maggiore di quello percepito a Lucca, ma i contatti con l'ambiente musicale lucchese non furono comunque interrotti: nell'estate del 1874 fu nominato presidente onorario della Società orchestrale L. Boccherini, per la quale il M. scrisse una sinfonia in re minore eseguita con gran successo nell'aprile 1876 (Arch. di Stato di Lucca, Dono Pellegrini, 15: M. Quilici, Cronaca teatrale, ad annum).
Ancora nel 1874 il M. vinse il concorso, bandito dal Comune di Ferrara, per il posto di direttore artistico delle scuole musicali e insegnante d'organo, armonia, contrappunto e composizione per gli anni 1875-77. A Ferrara il M. fu nominato, nel 1876, direttore musicale dell'Accademia filarmonica e diresse spesso l'orchestra negli spettacoli al teatro Comunale. Nell'estate del 1876 si trasferì a La Spezia come direttore dell'istituto musicale alla cui progettazione aveva collaborato a distanza.
Nel 1877 il M. fu nominato direttore artistico e docente di contrappunto e armonia per il neonato liceo musicale B. Marcello di Venezia, dove fu maestro di A. Franchetti.
Anche a Venezia il M. affiancò la direzione d'orchestra alla didattica; fu inoltre maestro concertatore e direttore d'orchestra alla Fenice per la stagione di carnevale-quaresima 1878-79: grande successo riscosse la sua direzione di Le roi de Lahore di J. Massenet.
Il M. morì a Venezia il 26 maggio 1882. Dalla moglie, Laura Pompignoli, aveva avuto tre figlie.
La sua ampia produzione, specialmente quella non sacra, appare legata a occasioni particolari: Sinfonia per orchestra e banda sull'inno reale (per la festa dello Statuto, 1863); Marcia funebre per orchestra e banda, scritta espressamente per i solenni funerali di G. Pacini (1868); Saluto al re d'Italia, sinfonia a piena orchestra con banda, eseguita nel settembre 1870 per celebrare la presa di Roma (partiture presso la Biblioteca dell'Istituto musicale di Lucca); Cantata a due voci con banda, in onore di A. Manzoni (Sarzana 1874); Inno in onore dell'Ariosto eseguito dagli alunni dell'Istituto musicale di Ferrara l'anno 1875, per coro di voci infantili, voci virili e orchestra (partitura presso la Biblioteca del Conservatorio "G. Frescobaldi" di Ferrara). Di interesse anche la produzione di liriche da camera, alcune stampate dagli editori Lucca e Ricordi.
La musica sacra del M. fu eseguita a Lucca per oltre un decennio dopo la sua morte. Recenti riprese di lavori, soprattutto quelli sinfonici da parte dell'Associazione musicale lucchese, hanno confermato la qualità della scrittura e la spiccata personalità già messe in luce da A. Bonaccorsi.
Fonti e Bibl.: Lucca, Arch. dell'Istituto musicale, Documentazione sul maestro F. M.; D.A. Cerù, Cenni storici dell'insegnamento della musica in Lucca e dei più notabili maestri compositori che vi hanno fiorito, Lucca 1871, p. 109; L. Nerici, Storia della musica in Lucca, Lucca 1879 (ed. anast., Bologna 1969), ad ind.; C. Righini, Il liceo musicale "G. Frescobaldi" di Ferrara, Firenze 1941, pp. 33, 90; A. Bonaccorsi, Un po' di romanticismo in orchestra, in Id., G. Puccini e i suoi antenati musicali, Milano 1950, pp. 97-100; Id., Maestri di Lucca, Firenze 1967, pp. 141 s., 145, 147, 151; M. Girardi - F. Rossi, Il teatro La Fenice. Cronologia degli spettacoli 1792-1936, Venezia 1989, pp. 267-270.; G. Battelli, G. Puccini all'istituto musicale "G. Pacini", in G. Puccini. L'uomo, il musicista, il panorama europeo. Atti del Convegno internazionale di studi, 1994, a cura di G. Biagi Ravenni - C. Gianturco, Lucca 1997, pp. 3-21; S. Matteucci, La fine di una tradizione secolare: i cambiamenti musicali nelle chiese lucchesi dopo il motu proprio di Pio X del 1903, tesi di laurea, Università di Bologna, a.a. 2002-03, passim; L. Nannetti, Giacomo Puccini: la formazione musicale dall'Istituto musicale "G. Pacini" al Conservatorio di Milano, tesi di laurea, Università di Pisa, a.a. 2003-04; A. Roccatagliati, Ferrara dà spettacolo: vicende, persone e denari nell'organizzazione del teatro Comunale (1786-1940), in I teatri di Ferrara. Il Comunale, a cura di P. Fabbri - M.C. Bertieri, I, Lucca 2004, pp. 51-198; F. Rossi, Dall'Archivio storico del teatro "La Fenice": Il re di Lahore: l'India sbarca in laguna, in Le roi de Lahore, programma di sala, teatro La Fenice, stagione 2004-05, Venezia 2004, pp. 147-159; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, II, p. 8; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 570.