FORUM TRAIANI (Τραιανού Φόρον)
Città antica della Sardegna centro-occidentale, localizzata sulle rive del Θυρσός ποταμός (Ptol., Geog., III, 3,2), presso le sorgenti di acque termali.
L'abitato, di fondazione tardo-repubblicana, noto in età pretraianea come "Υδατα Ύψιτανά (Ptol., Geog., III, 3,7), fu costituito da Traiano come centro di mercato tra le comunità non urbanizzate dell'interno (Civitates Barbariae: CIL, XIV, 2954; G. Sotgiu, Iscrizioni latine della Sardegna, I, Padova 1961 = ILSard, I, 188) e le popolazioni romanizzate dell'entroterra del golfo di Oristano (Itin. Anton., 82,4; Notitia episcoporum regni Vandalorum nella Historia di Vittore di Vita, p. 71, ed. Halm; Procop., Aed., VI, 7) con il nome di Forum Traiani. Entro l'età tetrarchia il forum venne probabilmente elevato al rango di municipium (Passio S. Luxurii, in Act. Sanct., Aug., 417,7), dotato di un ordo decurionum (forse in ILSard, I, 201).
In rapporto alle acque termali, sfruttate sin dal periodo preromano a scopo terapeutico, si svilupparono culti legati alla sfera della sanatio (Nymphae: CIL, X, 7859-7860; ILSard, I, 186-7; Aesculapius, Sotgiu, 1988; più dubbia l'attestazione di Iuppiter: CIL, X, 7862).
La diffusione del cristianesimo in età precostantiniana, agevolata dal carattere di nodo stradale lungo la via a Turre Karales svolto da F. T., è attestata indirettamente dal martire locale Luxurius, decapitato sotto Diocleziano (Martyrol. Hier., 21 Aug.). Il culto del martire e l'esigenza dell'evangelizzazione della Barbaria portarono alla costituzione di una sede episcopale a F. T. intorno al IV secolo.
Giustiniano nel 534 cinse di mura la città, ribattezzata Χρυσόπολις (Georg. Cypr., Descr. Orb. Rom., 682), costituendola sede del dux. La decadenza del centro si pone nei secoli centrali dell'Alto Medioevo (VII-VIII) in relazione al trasferimento della sede vescovile a Othoca e dell'autorità militare a Karales. La sovrapposizione del centro attuale, Fordongianus, sull'antico ne limita l'analisi topografica. All'estremità settentrionale della città è il complesso termale delle Aquae Ypsitanae (ILSard, I, 194), articolato in una natatio rettangolare alimentata dalle aquae calidae, dotata (in origine) di un porticato, conservato esclusivamente sul lato meridionale (in opus quadratum, di prima età imperiale) e in un edificio termale a riscaldamento artificiale, con frigidarium a due vasche, tepidarium e calidarium (con vascone rettangolare), in opera cementizia con paramenti in opus vittatum mixtum, di epoca severiana. Alle spalle delle terme si apriva una palestra delimitata da un complesso di vani quadrangolari e una vasta piazza lastricata che, mediante una scalinata monumentale, dava accesso ai quartieri centrali della città.
L'approvvigionamento idrico era assicurato da due acquedotti in opus vittatum mixtum che recavano l'acqua da S'Ispadula e da Perdu Meanu con un percorso rispettivamente di 3,5 e 3 km.
All'interno dell'abitato sono note ampie strutture di carattere incerto nelle vie Ipsitani e Dante. Dalla Via Vittorio Veneto proviene un grande mosaico a motivi geometrici, di ascendenza africana (inizi III sec. d.C.), ora al museo di Cagliari. Nel suburbio meridionale (loc. Aprezzau) si riconosce un anfiteatro orientato lungo l'asse maggiore in senso N-NE/S-SO, costruito in opus caementicium con paramenti in opus quadratum di trachite. In corrispondenza del miglio LXXVIII della via a Karalibus Turrem (un miglio a S della città) è localizzato il martyrium di Luxurius. Il santuario consta di una crypta (in opus quadratum di età imperiale che accolse la depositio del martire) cui, al principio del VI sec., si ammorsò un edificio con abside a N, in opus africanum, affrescato (finta crusta marmorea), destinato a deposizioni funerarie degli episcopi Stefanus e Victor e di altri personaggi.
Bibl.: A. Taramelli, Fordongianus. Antiche Terme di Forum Traiani, in NSc, 1903, pp. 469-492; S. Angiolillo, Mosaici antichi in Italia. Sardinia, Roma 1981, pp. 155-156; R. Zucca, Fordongianus, Sassari 1986; id., Le iscrizioni latine del martyrium di Luxurius-Forum Traiani-Sardinia, Oristano 1988; G. Sotgiu, L'epigrafia latina in Sardegna dopo il C.I.L. X e l’E.E. VIII, in ANRW, II, 11, 1, 1988, nn. A186, A187, E11.