ADIUTO, Foscardo
Nato a Fano presumibilmente nei primi decenni del sec. XIII, entrò nell'Ordine agostiniano, divenendo, in data non precisabile, diacono della Chiesa di Fano. Ai primi di dicembre del 1244 il capitolo fanese, essendo vacante la sede episcopale, elesse vescovo di Fano A., ottenendo l'8 dicembre conferma dell'elezione da Innocenzo IV (Les registres d'Innocent IV, a cura di E. Berger, I, Paris 1884, p. 136, n. 806); il giorno dopo il pontefice ordinò al vescovo di Senigallia di consacrare direttamente A., il quale, per la povertà sua e della diocesi, non era in grado di affrontare il viaggio per recarsi presso il pontefice. (Les registres, cit., I, p. 136, n. 807).
Si noti che in questa seconda lettera pontificia il vescovo eletto è chiamato non Adiuto, come nella prima, ma Foscardo; ciò fece nascere il dubbio (Eubel, I, p. 245) che si trattasse di due persone distinte. Poiché non è possibile pensare a due diversi vescovi eletti a distanza di un giorno, ed è difficile spiegare il fatto con un errore onomastico così grossolano nel Registro Vaticano, pare piuttosto plausibile pensare che A. usasse come secondo nome Foscardo e che nella registrazione della seconda lettera il primo nome fosse stato omesso.
L'11 giugno 1248 Innocenzo IV ordinò ad A. di pagare a Nicola "Pecte" di Ancona la somma che questi aveva sborsato in favore del fratello Marcellino, ora defunto e già vescovo di Arezzo (Les registres, I, cit. p. 604, n. 3993). Il 23 dicembre dello stesso anno lo invitò a confermare l'elezione di Bonifacio canonico di Rimini a preposito del capitolo (Les registres, cit., II, Paris 1887, pp. 29-30, nn. 4271, 4272). Due anni dopo, infine, il 25 genn. del 1251, lo nominò rettore della Marca Anconitana (Les registres, cit., II, pp. 226-227, nn. 5277, 5278). In questa qualità, quando nell'ottobre dello stesso anno, Innocenzo IV, durante il viaggio per Roma, passò per la Marca, A. gli si recò incontro a Rimini e il 28 ottobre lo ricevette con grandi onori a Fano.
Nel 1255, a quanto afferma l'Amiani, A. sarebbe stato visitatore generale della Toscana per il suo ordine. L'ultima notizia che di lui abbiamo è del 10 apr. 1257, quando fu giudice compromissario in una questione insorta fra i canonici della cattedrale di Fano e i rettori delle chiese parrocchiali della diocesi; ma non possediamo la sentenza da lui emanata in questa occasione.
Bibl.: P. M. Amiani, Memorie istoriche della città di Fano, I, Fano 1751, pp. 200-207; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, VII, Venezia 1848, pp. 379-382, P. B. Gams, Series episcoporum, Ratisbonae 1873, p. 690; C. Eubel, Hierarchia catholica..., 1, Monasterii 1913, p. 245; II, ibid. 1914, p. XXIV.