fosforescenza
fosforescènza [Der. di fosforescente] [OTT] [FSD] Particolare fenomeno di luminescenza che, a differenza della luminescenza ordinaria, avviene con un certo ritardo rispetto all'eccitazione luminosa che la provoca e quindi prosegue per un certo tempo oltre la cessazione dell'eccitazione; la legge con cui varia l'intensità luminosa nel tempo è diversa da sostanza a sostanza e dipende dalle condizioni in cui essa si trova, in partic. dipende dalla temperatura. L'eccitazione della f. può essere dovuta a radiazioni luminose e ultraviolette, ma anche a raggi X, raggi γ e fasci di elettroni (raggi catodici: catodofosforescenza); come in tutti i fenomeni di luminescenza, le radiazioni emesse hanno lunghezza d'onda maggiore di quella delle radiazioni eccitanti. La f., tranne rarissimi casi, si ha soltanto quando la sostanza contiene atomi o gruppi atomici estranei, costituenti difetti puntiformi detti centri di colore. Un elettrone periferico appartenente a uno di tali atomi viene eccitato dalla radiazione incidente e passa dallo stato fondamentale a uno stato a energia più alta, nel quale permane per un tempo brevissimo (²10-8 s o meno), rimanendo poi per un tempo assai più lungo (detto tempo medio di f. o vita media della f.) in uno stato metastabile; infine, torna al suo stato primitivo emettendo un quanto di radiazione (v. luminescenza: III 498 c). Le sostanze fosforescenti (per es., fluoruro di calcio, solfuro di zinco, ecc.) trovano la principale applicazione quali fosfòri (→ fosfò`ro).