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FOSSANOVA

di Roberto ALMAGIA - Ottorino BERTOLINI - Ignazio Carlo GAVINI - - Enciclopedia Italiana (1932)
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FOSSANOVA (A. T., 27-28-29)

Roberto ALMAGIA
Ottorino BERTOLINI
Ignazio Carlo GAVINI

Località del Lazio meridionale, a 17 m. s. m., nel territorio del comune di Priverno (da cui dista 6 km.), ai piedi dei Monti Lepini, anzi quasi in un'insenatura della pianura ingolfata fra le ripide pendici della montagna, onde viene a trovarsi in posizione riparata e particolarmente favorita per l'esposizione. Il casale e le poche abitazioni circostanti ospitano oggi appena 120 ab., ma il sito è ben conosciuto per la monumentale abbazia, tra le più famose dell'Italia centrale nel Medioevo.

L'abbazia di Fossanova. - Fu dapprima monastero benedettino, le cui origini, assai incerte, secondo la tradizione risalirebbero al sec. VI, e allo stesso S. Benedetto; e dal monastero sarebbe uscito Gregorio IV (827-844). L'esistenza dell'abbazia è storicamente sicura solo dal sec. XI, sotto il nome di S. Stefano. Per volere d' Innocenzo II passò nel 1134-1135 ai cisterciensi, che a partire dal 1173 (circa) si costruirono l'abbazia secondo la pianta già adottata da quei monaci in Francia. In seguito all'unione con la vicina chiesa di S. Maria cominciò a prendere il nome di S. Maria e di S. Stefano. Vi spirò, nel 1274, S. Tommaso d'Aquino. Ricca di beni e di dipendenze, l'abbazia di Fossanova ru insigne centro di studî e di arti durante il Medioevo; poi decadde. Dal sec. XV in poi fu retta da cardinali abati commendatarî. Nel 1795 Pio V l'affidò ai trappisti di Casamari. Chiusa durante il periodo napoleonico, e divenuta proprietà privata, l'abbazia di Fossanova risorse per opera di Leone XII, che nel 1826 l'affidò ai certosini di Trisulti, i quali però solo nel 1844-1845, per interessamento di Gregorio XVI, vi ristabilirono una comunità monastica. Ma anche questa si disciolse quando, nel 1873, la certosa di Trisulti fu soppressa. L'abbazia di Fossanova ebbe un archivio e una biblioteca importanti; ma documenti e codici andarono dispersi.

La chiesa, il cui altare fu consacrato nel 1208, è a tre navate divise da piloni polistili e da arcate sestiacute, con transetto a bracci sporgenti, nel cui lato di fondo è il coro rettangolare fiancheggiato da due cappelle per parte. È coperta da vòlte a crociera separate da arconi trasversali, tranne che nel centro del transetto, dove una grande torre-lanterna si innalza al disopra dei tetti in più ordini e presenta, anche nell'alzato e nei suoi particolari, le forme gotiche primitive dell'architettura borgognona importate dai cisterciensi. Sul prospetto, dominato da una grande finestra circolare e da un portale sestoacuto del sec. XIII, si sarebbe dovuto costruire un portico di tre campate. Alla destra della chiesa è ancora il chiostro attorno a cui si aggruppano la sacrestia, la sala capitolare, il refettorio, i magazzini e la cucina; al piano superiore erano i dormitorî e le celle dei monaci. Nel chiostro sono da distinguere tre lati ancora romanici da quello - verso il refettorio - di stile gotico della fine del sec. XIII. La casa dei conversi era distaccata come le altre dipendenze e cioè le foresterie, l'infermeria e i locali di servizio. La stanza della foresteria dove morì S. Tommaso, mutata in oratorio, ha un rilievo del sec. XVIII con la Morte del Santo.

V. tavv. CLXIII e CLXIV.

Bibl.: G. Dehio, Zwei Cisterciensenkirchen. Ein Beitrag zur Gesch. d. Anfänge d. gotischen Stiles, in Jahrb. d. preuss. Kunsts., XII (1891), pp. 91-103; C. Enlart, Origines françaises de l'arch. gotique en Italie, Parigi 1894; G. Paccasassi, Monografia del monumento nazionale di Farfa, Fermo 1882; A. Serafini, L'abbazia di Fossanova e le origini dell'arch. gotica nel Lazio (nel vol. S. Tommaso d'Aquino, Miscellanea storico-artistica), Roma 1924; P. Toesca, Storia dell'arte ital., I, Torino 1927, pp. 608 segg., 723.

Vedi anche
santo Tommaso d'Aquino Tommaso d'Aquino, santo. - Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro d'Irlanda. Entrato tra i domenicani, ricevette l'abito religioso nel 1243-44. ... Gioacchino da Fiore Monaco cistercense, esegeta (Celico 1145 circa - San Giovanni in Fiore 1202). Secondo i dati tradizionali, Gioacchino da Fiore era figlio d'un notaio e, dopo un viaggio in Terrasanta, ove prese piena coscienza della sua vocazione monastica, entrò nell'ordine cistercense, all'abbazia della Sambucina. ... Terracina Comune della prov. di Latina (136,4 km2 con 43.267 ab. nel 2008). È situata sul Mar Tirreno, nella parte più interna dell’insenatura fra il Monte Circeo e il Monte Orlando, al piede dell’estremo sprone meridionale degli Ausoni, nel punto dove la Via Appia raggiunge il mare. Consta della parte vecchia, ... Anagni Comune della prov. di Frosinone (113,1 km2 con 21.023 ab. nel 2007). ● È l’antica Anagnia, capitale degli Ernici, conquistata dai Romani nel 306 a. C. Comune dal 12° sec., rimase a lungo sotto la signoria dei Caetani. Il 7 sett. 1303 Bonifacio VIII, che aveva scomunicato Filippo il Bello re di Francia, ...
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Altri risultati per FOSSANOVA
  • Fossanova
    Enciclopedia on line
    Centro del Lazio (prov. di Latina), nel comune di Priverno. È noto per l’abbazia, in origine monastero benedettino poi convento francescano, risalente secondo la tradizione a s. Benedetto. Nel 12° sec. Innocenzo II lo concesse ai cistercensi che intrapresero lavori di bonifica idraulica (il canale, ...
Vocabolario
cistercènse
cistercense cistercènse (o cisterciènse) agg. e s. m. [dal lat. mediev. cisterciensis, dal nome di Cistercium, città della Francia orient. (l’odierna Cîteaux) ove nel 1098 Roberto di Molesme fondò l’abbazia che fu il primo nucleo dell’ordine...
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