FOSTER+PARTNERS
Studio internazionale di architettura fondato nel 1990 a Londra dall’architetto inglese Norman Foster, nato a Manchester il 1° giugno 1935. Considerato tra i principali esponenti dell’architettura hightech, nel 1990 Foster è stato nominato baronetto dalla corte britannica e insignito dalla regina del titolo di lord nel 1999, anno in cui gli è stato assegnato il Pritzker prize. Tra i molti altri riconoscimenti vanno ricordati il Praemium Imperiale per l’architettura della Japan art association nel 2002; lo Stirling prize nel 1998 e nel 2004; l’Aga Khan award nel 2007; il Prince of Asturias award per le arti nel 2009; il Menschen in Europa art award nel 2014.
Formatosi alla University of Manchester (1956-61) e presso la Yale University (1961-62) a New Haven (Conn.), nel 1963 Foster aprì, in associazione con la moglie Wendy Cheesman e con Richard Rogers e Su Brumwell (moglie di Rogers), un primo studio, Team 4. A esso fece seguito, dopo l’uscita dei coniugi Rogers, la fondazione, nel 1967, di Foster Associates che, dal 1990, divenne Foster+Partners.
Nel 2007 la finanziaria multinazionale 3i Group plc acquisì delle partecipazioni nella società fino al 2014, anno in cui tutti i 140 partner ne sono diventati comproprietari. Nell’assetto societario odierno Foster è senior executive partner insieme ad altri nove colleghi, al vertice di una efficiente organizzazione che lo ha portato a ricevere oltre 600 riconoscimenti internazionali per le innumerevoli realizzazioni in tutto il mondo.
Lo studio, che ha sede a Londra con filiali in 14 città fra le quali New York, Hong Kong, Abū Dhābi e San Paolo del Brasile, si è sempre occupato di una larga gamma di lavori alla grande scala – masterplans, progetti di infrastrutture pubbliche, aeroporti, edifici per uso civile e culturale, uffici – ma anche a scala più ridotta, con un gran numero di case private, fino alla piccola scala degli oggetti di design. Ciascun progetto è sempre connotato da una sua forte identità, frutto di grande attenzione all’innovazione tecnologica, utilizzata con rigore e immaginazione.
Tra i progetti più noti e recenti, si ricordano: l’International terminal del Beijing capital international airport di Pechino (2008); il Khan Shatyr entertainment center (2010) ad Astana, in Kazakistan; il centro polifunzionale e per uffici a Kurla (2011), strategicamente posizionato in prossimità dell’aeroporto di Mumbai in India; il ridisegno della Beach Road a Singapore (2011); il Queen Alia international airport (2012) ad Amman in Giordania; l’auditorium della SSE Hydro (2013) a Glasgow in Scozia; la sede della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Torino (2013). Fra le realizzazioni portate a termine nel 2014: l’Imperial War Museum a Londra; la Edward P. Evans Hall della Yale School of Management a New Haven (Conn.); La Garenne-Colombes, edificio polifunzionale in place de Belgique a Parigi; lo Aldar Central Market ad Abū Dhābi; lo Spaceport America, primo terminal spaziale commerciale nel deserto del New Mexico.
Allestita dal settembre 2014 fino al gennaio 2015 pres so il Kaohsiung Museum of fine arts di Taiwan, dopo il successo ottenuto in Cina e in Malaysia, The art of architecture è la mostra dedicata ai lavori più significativi dello studio. Con 80 progetti descritti da schizzi, fotografie, disegni e modelli in scala, celebra la varietà e la complessità che hanno caratterizzato l’attività dello studio nel corso degli anni, dalla realizzazione di infrastrutture alla progettazione urbanistica, passando per torri iconiche fino a noti oggetti di design. Oltre, infatti, al sistema di tavoli e scrivanie per ufficio Nomos, realizzato per l’azienda italiana TECNO, che valse a Foster il Compasso d’oro nel 1987, lo studio ha ridisegnato la cabina di prima classe del Boeing 777-300ER della Cathay Pacific nel 2013, si è più volte cimentato nel disegno di motor yacht (il più recente è lo Alen Yacht 68, prodotto in Turchia dal 2014), fino alla progettazione delle strutture di acciaio a supporto degli enormi schermi per l’installazione ideata dall’artista Bill Viola all’interno della St. Paul’s Cathedral a Londra nel 2014.
Bibliografia: Norman Foster in the 21st century, «AV Monografías», 2013, 163-64; Moving. Norman Foster on art, ed. E. Ochoa Foster, London-Madrid 2013; Norman Foster. Works 6, ed. D. Jenkins, Munich-London 2014.